In occasione del sessantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle si è tenuto un interessante incontro presso la Casa de Italia a Santo Domingo. Erano presenti l’Incaricato d’Affari della Missione d’Italia nella Repubblica Dominicana, dott. Livio Spadavecchia, il console generale onorario Ing. Riccardo Dina, il Consigliere del CGIE per gli Stati Uniti comandante Vincenzo Arcobelli nonché gli organizzatori: il presidente e il vicepresidente della Casa de Italia, Renzo Serravalle e Angelo Viro, e quattro membri del Co.mi.tes. Panama qui residenti, tra cui i menzionati dirigenti della Casa de Italia, Cav. Paolo Dussich e Maria Rigamonti. Presente anche il coordinatore del MAIE a Santo Domingo, dott. Flavio Bellinato.
Alla presenza di una ventina di connazionali ha esordito Spadavecchia, il quale con riferimento alla "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo" ha ricordato i tristi eventi di 60 anni fa all’origine della commemorazione e ha ribadito che non si deve solo ricordare un giorno all’anno. Sono cose delle quali dobbiamo tener conto ogni giorno. Ha quindi svelato un dato che non conoscevamo e cioè che l’esportazione nella Repubblica Dominicana da parte di imprese italiane è aumentata del 45% nell’ultimo anno. Di questo l’incaricato d’affari ha attribuito il merito all’impegno degli italiani qui residenti. Pensiamo che il merito possa essere attribuito anche a lui, vista la carica che riveste, e ci auguriamo di proseguire per questa strada.
Successivamente ha preso la parola il Consigliere CGIE Vincenzo Arcobelli, il quale ha segnalato altri episodi nella storia in cui dei nostri connazionali emigrati sono stati vittime numerose di grandi incidenti, come l’affondamento di una nave poco dopo essere salpata da Genova e lo scontro tra due treni nel Michigan. Il comandante Arcobelli è stato molto propositivo e ha invitato a una collaborazione dell’intera comunità senza distinzione di sorta, esortando i singoli a evitare di rivendicare per sé i meriti di un’eventuale riapertura dell’ambasciata. Nessuno ha tutti i meriti, ha sottolineato, questi vanno spartiti tra coloro che si sono dati da fare.
Interessante anche il suo riferimento al protagonismo dei burocrati della Farnesina che spesso sono gli attori principali delle decisioni prese dal nostro ministero degli Esteri, scavalcando anche la volontà dei politici.
E’ intervenuto poi il vicepresidente della Casa de Italia e membro del Co.mi.tes Angelo Viro, che ha puntualizzato che la rete consolare altro non fa che raccogliere le pratiche consolari, spedirle a Panama e riceverle successivamente per la loro consegna ai connazionali. Il ruolo della rete consolare di fatto è piuttosto insignificante e i ritardi con cui le pratiche vengono concluse sono notevoli, creando grande disagio fra i nostri connazionali.
Angelo Viro ha anche dimostrato di svolgere con meticolosità il suo ruolo all’interno del Co.mi.tes, seguendo da vicino gli sviluppi dell’operato della rete consolare onoraria e della società di outsourcing. Una cosa che ci fa piacere e della quale lo ringraziamo vivamente.
L’ing. Dina durante il suo intervento, con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, ha informato i presenti che pur avendo ricevuto l’apparecchiatura necessaria per la rilevazione dei dati biometrici ai fini del passaporto non è ancora in grado di trasmettere questi dati all’ambasciata di Panama. Inoltre, pur essendo previsto che debba essere dotato di un timbro per le legalizzazioni, questo non gli è stato ancora fornito. Reazione positiva da parte del comandante Arcobelli che ha subito proposto una azione al fine di colmare queste carenze senza le quali si potrebbe accelerare l’iter di moltissime pratiche consolari.
È nuovamente intervenuto l’incaricato d’affari sostenendo che sono anni che la Farnesina procede alla chiusura di ambasciate e consolati e all’apertura di consolati onorari. Su questo è stato contestato dai presenti, perché di fatto l’unica ambasciata che è stata chiusa – se si escludono sedi poco rilevanti – è quella di Santo Domingo. E per i consolati si tratta di uffici dai quali a pochi chilometri di distanza via terra si può accedere a consolati operativi non onorari.
Al riguardo è intervenuto anche Angelo Viro che ha segnalato che l’incaricato d’affari Spadavecchia ha un ruolo remunerato, mentre il console generale onorario Riccardo Dina è una figura volontaria. Il dibattito è stato interessante e il Consigliere del CGIE Arcobelli si è impegnato a dare un immediato seguito alle soluzioni possibili e ha invitato la comunità a continuare a collaborare per raggiungere lo scopo della riapertura della nostra ambasciata.
Tra gli interventi dei presenti va segnalato quello del Coordinatore del MAIE a Santo Domingo, il dott. Flavio Bellinato, che si è riferito all’assenza di legalizzazione della traduzione da parte dell’ambasciata nonostante venga anch’essa apostillata ai sensi della Convenzione dell’Aia.
Alla fine dell’evento sono stati consegnati dal CTIM, nella persona di Paolo Dussich, due diplomi di ringraziamento a Enzo Serravalle e Angelo Viro per il loro operato a favore della nostra comunità e per la diffusione della lingua italiana nel paese che ci ospita attraverso la Casa de Italia.
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