A Santo Domingo, Repubblica Dominicana, si è tenuta lo scorso venerdì 7 dicembre la celebrazione della Giornata dell’emigrante italiano. Una legge dello Stato dominicano ha istituito questa giornata per ringraziare e ricordare i tanti italiani che, arrivati nella splendida isola caraibica, hanno contribuito alla sua crescita e al suo sviluppo. Un gruppo di connazionali si è riunito come ogni anno intorno al monumento costruito in una zona del Parque Mirador, settore Bellavista della capitale. Sono intervenuti il Console di Santo Domingo, dott. Olindo D’Agostino e il presidente del Comites locale, Ermanno Filosa.
Presenti tra gli altri l’Ing. Pavanetto, importante costruttore italiano, e l’avv. Josè de Los Santos in rappresentanza della Presidenza Dominicana.
“Noi italiani siamo protagonisti come comunità qui nella Repubblica Dominicana”, ha detto Filosa: “la qualità italiana eccelle in ogni settore, dal tradizionale made in Italy all’enogastronomia, dalla ristorazione all’edilizia e all’architettura. La comunità italiana dell’isola è composta da persone di grande valore professionale, architetti, ingegneri, imprenditori, ristoratori, insegnanti. Anche i pensionati fanno parte della grande famiglia italiana, e sono sempre di più, e contribuiscono a muovere l’economia di questo Paese, dove il clima e la natura rigogliosa favoriscono soggiorni piacevoli e salutari senza grande dispendio di denaro”. “Dobbiamo essere orgogliosi del fatto che il governo dominicano abbia istituito da anni la giornata dell’Emigrante italiano nella Repubblica Dominicana: questo rivela una attenzione particolare dello Stato nei confronti di noi italiani qui residenti”.
Dopo aver concluso il proprio intervento, molto applaudito, Filosa ha lasciato spazio al Console, che ha ringraziato il presidente del Comites per le sue parole a sostegno dell’ambasciata – “L’ambasciata italiana di Santo Domingo lavora attivamente e nel tempo la sua attenzione nei confronti dei connazionali è molto aumentata”, aveva detto Filosa – e ha auspicato fin da subito che la comunità italiana possa essere più unita. Anche attraverso il Comites, “che fra i suoi compiti ha quello di essere consigliere delle rappresentanze consolari”.
"La giornata dell’Emigrante italiano fa onore all’Italia e ai tanti emigrati italiani presenti, soprattutto ai primi, che vennero qui in tempi passati. E’ un riconoscimento alla nostra emigrazione. Ma emigranti e’ un termine obsoleto, emigranti erano quelli che hanno costruito. Oggi l’Italia non e’ più un paese di emigrazione, ma di grande immigrazione e l’America Latina, che era un paese di immigrazione, e’ diventato di emigrazione. Le condizioni sono cambiate. Oggi l’emigrazione dall’Europa e dall’Italia si puo’ definire una emigrazione di imprenditori, di gente che viene qui a dare lavoro, non a cercarlo, e quindi a contribuire a crescita e sviluppo di questi Stati che sono amici da sempre".
Parlando di Comites, “la crisi ha tagliato fondi al Comitato”, ha sottolineato il console, che “non riceve quasi più finanziamenti. Si sta tentando di rilanciare l’attivita’ dei Comites che forse sono stati un po’ abbandonati a se stessi dal potere centrale. Ma nonostante questo dico che bisogna insistere e cercare di creare una sinergia fra italiani, anche con l’aiuto delle associazioni italiane costituite. Basterebbe anche incontrarci più spesso”.
Toccato anche il tema delle elezioni 2013: “Il prossimo anno si svolgeranno le elezioni politiche e anche gli italiani nel mondo saranno chiamati a votare. Alla fine il ministro Tremaglia, dopo una vita di battaglie, e’ riuscito a conquistare questo grande diritto che sollecita la nostra partecipazione rappresentativa. Al riguardo va detto che c’e’ stata una sottovalutazione di questa conquista. L’importanza di esprimere un deputato in Parlamento deve essere sottolineata. Noi abbiamo questa possibilità e bisogna assolutamente approfittarne”.
In conclusione, il console ha presentato la situazione dell’ambasciata, una situazione “problematica”, perché “è una piccola ambasciata, ma i problemi sono cresciuti a dismisura, non tanto per quanto riguarda i residenti, ma soprattutto per ciò che ha a che vedere con il turismo, in particolare quello ‘fai da te’. C’è un turismo di carattere sessuale, legato alla pedofilia o al consumo/traffico di droga, situazioni queste che ci impegnano in una attività molto dura. Per questo io – ha concluso rivolgendosi ai presenti – vi chiedo di aiutarci e di essere più vicini all’ambasciata. E anche più comprensivi verso qualche inevitabile disguido determinato dalle tante richieste di intervento”.
Ricky Filosa, Coordinatore del MAIE per il Centro America, era presenta all’incontro: “Partecipo sempre molto volentieri alla celebrazione della Giornata dell’emigrante italiano nella Repubblica Dominicana. Noto tuttavia, con una certa tristezza, che all’appuntamento partecipa un numero troppo basso di connazionali. Qui nell’isola c’è tanto da lavorare per fare in modo di aggregare in misura maggiore la comunità italiana: il Movimento associativo degli italiani all’estero si batterà con forza anche per questo”.
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