I rischi di un Iran nucleare per la sicurezza globale, ma anche le sfide delle primavere arabe. La necessità di un’incisiva azione internazionale di fronte al dramma siriano, ed allo stesso tempo il dovere, per l’Europa, di essere più vicina al Mediterraneo e al Medio Oriente. Sono questi i temi che il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, porta all’attenzione dei più influenti policy makers israeliani ed internazionali che, per il tredicesimo anno consecutivo, si riuniscono in questi giorni a Herzliya, la cittadina israeliana situata pochi chilometri a nord di Tel Aviv che prende il nome dal suo fondatore, lo scrittore ungherese Theodoro Herzl.
Nota per il suo porto turistico e per il suo polo di alta tecnologia, Herzliya è famosa nel mondo anche per l’incontro annuale che, ispirato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, vi organizza ogni anno l’Institute for Policy and Strategy (IPS) – Interdisciplinary Center (IDC), fondato nel 2000, e guidato dal Generale israeliano Danny Rothschild.
Foro di dibattito, riconosciuto a livello mondiale, sulle sfide della politica internazionale globale e della sicurezza, la Conferenza di Herzliya è la principale sede di riflessione sulle tematiche strategiche e di sicurezza del Medio Oriente.
Vi prendono parte quest’anno, oltre al capo della diplomazia italiana e il Ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ,personaggi del calibro di Derek Chollet, Sottosegretario USA alla Difesa per gli Affari di Sicurezza, Daniel Shapiro, Ambasciatore statunitense in Israele, Amos Gilad, Direttore per le questioni politiche e di sicurezza del Ministero della Difesa israeliano, Stanley Fischer, Governatore della Banca Centrale di Israele, Danny Ayalon, Vice Ministro degli Esteri israeliano, insieme con esperti e studiosi provenienti da enti pubblici, imprese ed istituzioni accademiche.
Significativamente intitolato “Regional challenges, asymmetric policies”, l’intervento del Ministro Terzi è incentrato sulla necessità che la comunità internazionale fornisca risposte efficaci e coerenti alle minacce alla sicurezza internazionale: è proprio dallo scacchiere mediorientale che giungono i moniti più pressanti, ed è perciò un think tank israeliano la sede più adatta a discuterne. L’Institute for Policy and Strategy (IPS), organizzatore della Conferenza, lavora su tematiche cruciali per Israele, concentrandosi su tre aspetti chiave: Medio Oriente e valutazione del rischio strategico macro-regionale; affari esteri e relazioni internazionali di Israele; metodologie di sicurezza nazionale e di politica estera. Grazie alla rete di contatti e relazioni di lavoro con governi, istituzioni pubbliche, gruppi di riflessione e istituti di ricerca di tutto il mondo, l’IPS favorisce il dialogo politico al più alto livello, promuovendo l’attuazione di strategie e soluzioni politiche.
La Conferenza annuale di Herzliya è il fiore all’occhiello dell’IPS. Il suo obiettivo principale è contribuire alla politica nazionale e al miglioramento del processo decisionale strategico in Israele, ed offrire al contempo un’utile occasione di analisi e di confronto tra i principali decision makers e analisti che si focalizzano sulla situazione di sicurezza, in tutte le sue componenti, compresa quella economica, del cosiddetto “Medio Oriente allargato”, dal Mediterraneo al Golfo.
Sono previste, anche nell’edizione 2013, discussioni plenarie che si articoleranno in sei sessioni, dai temi economici – come l’analisi delle tendenze della crisi economica globale e le priorità macroeconomiche e di bilancio per Israele – al ruolo del Medio Oriente nel contesto del nuovo equilibrio mondiale tra Stati Uniti e Asia, dalle relazioni tra Israele e Stati Uniti, alla ricerca di una strategia condivisa tra Europa, USA e Medio Oriente.
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