53 delegazioni tra governi e organizzazioni internazionali parteciperanno il 23 febbraio alla Conferenza di Londra, che ha come obiettivo quello di dare impulso agli sforzi della comunità internazionale a favore della soluzione della crisi in Somalia. Durante i lavori si cercherà di fare il punto della situazione e si discuterà sulle strategie migliori da adottare su tre pilastri della strategia internazionale: il processo politico di riforme in corso (soprattutto rinnovo del Parlamento e stesura di una Costituzione), che dovrebbe culminare entro il 30 agosto; la sicurezza nel Paese e la stabilità e sviluppo nelle varie realtà regionali e locali somale. Proprio per quanto riguarda questo ultimo aspetto, si sta studiando uno strumento per assicurare maggiore trasparenza nella gestione fondi e di conseguenza massimizzare l’efficacia e l’impatto degli aiuti evitando interventi doppioni.
A rappresentare l’Italia a Londra ci sarà il ministro degli Esteri, Giulio Terzi Sant’Agata. Il nostro è uno dei Paesi che più si sta impegnando per la soluzione della crisi in Somalia in ambito politico, diplomatico e finanziario. Proprio l’Italia, infatti, ha proposto e sostenuto in Europa l’istituzione di un inviato speciale europeo. Non solo: l’Italia sostiene le istituzioni di Mogadiscio, le forze armate locali e la missione Amisom dell’Unione africana, in maniera molto attiva. Inoltre la Farnesina, con la direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs), ha dato il via a diverse iniziative sia sul versante dell’emergenza (distribuzione di aiuti alimentari e generai di prima necessita’ a seguito della carestia che ha colpito il Corno d’Africa) sia su quello degli interventi su sanita’, minori e multisettoriali.
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