Augusto Sorriso, Coordinatore del MAIE negli Stati Uniti, in una lunga intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia – che verrà pubblicata integralmente nelle prossime ore – racconta come stanno reagendo i connazionali residenti negli States di fronte alla proposta del Movimento associativo degli italiani all’estero: “Inizialmente c’è una diffidenza. La diffidenza nasce da una delusione generale per quello che sono stati fino ad ora i nostri rappresentanti. Man mano che però viene compreso il concetto di un movimento nato, creato, sviluppato da e per gli italiani nel mondo, gli amici e i connazionali in generale capiscono che al MAIE non esiste alternativa. E’ un partito che guarda all’idea di Mirko Tremaglia, se vogliamo. Dunque o creiamo tutti insieme questa forza o è meglio che scompariamo, perché i partiti non ci daranno mai niente. Questo concetto che ho cercato di esprimere e che Ricardo Merlo, presidente del MAIE, esprime in continuazione, piano piano viene capito dagli italiani all’estero. Fino adesso un tipo di informazione come questa non c’è stata: c’è stata quella legata ai partiti, che è deviante. Fino adesso i partiti hanno prodotto in Italia per gli italiani all’estero solo sedie da riscaldare: ci auguriamo che gli italiani nel mondo capiscano che non esiste altra alternativa se non quella del MAIE”.
Il rapporto fra Sorriso e Merlo “nasce tempo fa”, racconta il coordinatore MAIE: “Merlo è uno dei pochi presenti a tutte le riunioni del Cgie. Ha dimostrato coraggio. Ha anche sostenuto Berlusconi all’inizio del suo governo, fino a quando ha capito che al Cavaliere degli italiani all’estero non gliene fregava proprio niente. Merlo in questi anni ha dato l’impressione di quello che veramente si vuole interessare degli italiani nel mondo. Dunque, si è chiesto: dov’è la nostra forza? Bisogna riuscire a portare a Roma una pattuglia di deputati e senatori, forse così riusciremo davvero a ottenere risultati. Una forza compatta, se pur piccola, può essere determinante in certe occasioni. Credo che Merlo, con il MAIE, sia l’unica chiave per aprire la porta che va verso l’interesse dell’Italia nei confronti dei connazionali residenti oltre confine”.
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