Roma – Si unisce alla richiesta di un Pdl pulito avanzata da Simone Ceramicola, PdL Bruxelles, anche Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, impegnato nella campagna elettorale siciliana e nelle attività della circoscrizione estera. “Ha ragione Ceramicola quando parla di un Pdl pulito che, però, non può essere realizzato da Picchi e Fantetti. Il cambiamento non si ottiene per volontà dei singoli, ma è una questione legata al coordinamento nazionale dove, purtroppo, manca la volontà”.
L’incontro del coordinamento europeo Pdl a Berlino ha scatenato molte polemiche. Era prevedibile?
“In realtà l’incontro doveva essere un confronto tra persone animate dallo stesso fine comune, mi aspettavo che si parlasse di più di italiani all’estero e che si pianificasse il programma elettorale, ma non è stato così”.
Un’occasione persa, in poche parole.
“Dovevamo parlare di fatti concreti e non è stato così, in parte. Sono ugualmente contento perché il confronto fa sempre bene ed è lodevole, l’iniziativa di Berlino è servita principalmente a questo”.
Per quale motivo non si è parlato delle problematiche relative ai connazionali nel mondo?
“Non lo so, non coordinavo io l’evento, si è parlato soprattutto della situazione politica in Italia, ma non sono state affrontate le nostre problematiche. Dovevamo orientare il dibattito verso un’altra direzione”.
Ci ha pensato Simone Ceramicola, del Pdl di Bruxelles, a orientare il dibattito in un’altra direzione, attaccando lo stallo di Picchi e Fantetti e definendo la loro concezione dell’Europa come “un fortino elettorale”. È vero che Picchi e Fantetti non svolgono il loro ruolo?
“Non è vero che il coordinamento europeo è totalmente assente. Sono state critiche stimolanti e costruttive, sarebbe stato preoccupante se tutti gli avessero battuto le mani”.
Le sue risposte sono molto diplomatiche, ma rimane il fatto che lei ha ricevuto la mail di invito solamente all’ultimo momento. È stato fatto per boicottare la sua presenza?
“È vero che ho ricevuto una e-mail all’ultimo momento, è possibile che sia stato fatto di proposito o, forse, semplicemente si sono verificati dei disguidi con la posta elettronica”.
Il Pdl teme il Movimento delle Libertà?
“Non voglio dire che mi temono né lo penso, il Pdl è il primo tra i partiti e non ha bisogno di temermi”.
Durante l’incontro è arrivato a dire che avrebbe preferito non ricandidarsi. Una frase forte, che contrasta con il suo attuale atteggiamento politically-correct…
“La mancata candidatura non sarebbe certo motivata dalla paura di Picchi o Fantetti, ma solo dall’attuale stato del partito, vedo tante cose nel Pdl che non mi piacciono, non vorrei essere paragonato a persone come Fiorito”.
Si unisce, quindi, al dibattito scatenato da Ceramicola, che chiede un “Pdl pulito”? Com’è possibile ripulire il partito dal fango che lo ha ormai ricoperto?
“Purtroppo ha ragione Ceramicola quando parla di un Pdl pulito che, però, non può essere realizzato da Picchi e Fantetti. Il cambiamento non si ottiene per volontà dei singoli, ma è una questione legata al coordinamento nazionale dove, purtroppo, manca la volontà”.
Le elezioni sono alle porte. Il Movimento delle Libertà è pronto ad affrontare le urne dopo i recenti scandali del Pdl? Lei come si sta preparando?
“Non mi sto muovendo solo ora, come i miei elettori sanno mi sto preparando dal 2008 visitando continuamente le comunità italiane e stando vicino alla gente, a differenza di quanto fanno i politici in Italia”.
Questa frecciata è rivolta ai colleghi del Pdl. Cerca di smarcarsi dal partito? Di questi tempi conviene…
“Cerco di far capire che c’è differenza tra l’operato del partito e quello di chi, come me, si muove e si mette in gioco personalmente, a prescindere dalla struttura che c’è dietro”.
È deluso dal partito?
“Sì, sono molto deluso, non dal partito ma da singoli esponenti del genere di Fiorito. Non fa piacere avere in squadra gente di questo tipo, soprattutto nell’attuale momento di crisi in cui le famiglie non arrivano alla fine del mese. Veramente non capisco come abbia fatto il mio partito a prendere una persona come Fiorito, si capisce che persona sia anche semplicemente guardandolo in faccia”.
Considerando come il Pdl ha trattato gli italiani all’estero, non dovrebbe stupirsi molto.
“L’interesse del Pdl verso la circoscrizione estero è stato costante”.
Costantemente poco.
“Poco ma costante, la posizione del Pdl nei nostri confronti è sempre stata chiara, non si è mai passati da un eccesso di attenzioni alla totale assenza”.
Il partito ha sbagliato nei confronti dei connazionali?
“Forse il Pdl ha sbagliato nella scelta dell’uomo come accaduto con Fiorito, dove c’è stata senza dubbio una valutazione errata”.
Sta dicendo che reputa Alfano non idoneo?
“No, non mi riferisco in alcun modo ad Alfano ma alla persona incaricata di coordinare il partito all’estero. A differenza del Pdl estero, il mio movimento è sempre stato attivo e, forte di tutte le attività sostenute in questi anni, cercherò di prendere voti in Europa, in Israele e in Australia. Vorrei che Mdl proponesse candidature in tutto il mondo, compresi Usa e America Latina. Voglio far capire ad Alfano che, per lavorare, ci vuole volontà, non fondi. Da parte della segreteria nazionale non vedo volontà”.
Alfano non è all’altezza del suo compito? Non vede l’evidente scollamento tra la segreteria nazionale e le realtà locali, che siano nel Lazio o all’estero?
“Alfano è arrivato in un momento critico, caratterizzato da crisi, governo tecnico ed elezioni sfavorevoli come quelle di Milano. Non è stato facile gestire tutto, il problema del partito non è solo all’estero ma anche in Italia”.
Dopo Berlusconi esisterà ancora il Pdl?
“Ne dubito, fino a qualche settimana fa avrei risposto in maniera diversa ma, oggi, è necessario rendersi conto della realtà. Esiste il berlusconismo, non il partito. La gente crede in Berlusconi e non nel Pdl, questa è la verità. Il nostro è un partito d’opinione, noi non amiamo il Pdl ma amiamo qualsiasi organo, chiamato in qualsiasi modo, purché si racchiuda attorno a Silvio Berlusconi”.
Perché non trasforma Mdl in un partito autonomo? Le converrebbe presentarsi da solo alle elezioni…
“Mi è stato proposto più volte di creare un mio partito ma sono fedele a Berlusconi, quando lui non ci sarà più potrei pensarci ma, per il momento, sono fedele e rimango accanto a chi ha creduto in me anche se, attualmente, la nave sembra affondare. Berlusconi mi ha insegnato molto e mi ha dato tante possibilità, mi converrebbe correre da solo ma non lo faccio per spirito di appartenenza. Non mi piace saltare sulla nave del vincitore”.
Quali sono i punti del suo programma per gli italiani all’estero? Anche secondo lei argomenti come lingua e cultura rappresentano i temi più urgenti?
“Lingua e cultura, pensioni e Rai: sento ripetere sempre le stesse cose da anni ma le questioni sono altre e si risolvono in modi diversi. Il primo punto del mio programma mira a realizzare accordi con i partiti di centrodestra presenti all’estero per risolvere i problemi che i nostri connazionali riscontrano negli stessi Paesi in cui vivono. È necessario creare accordi per formare una forza estera in grado di supportare gli italiani nella loro quotidianità”.
Quali sono gli altri punti del programma?
“Intendo far nominare, in ogni comune italiano, un consigliere delegato ai rapporti con i propri concittadini residenti all’estero e incaricato di occuparsi delle esigenze pratiche, come l’Imu o la tassa sui rifiuti. Quando i nostri connazionali chiamano gli uffici pubblici per avere notizie di questo tipo vengono passati da un interno all’altro e non riescono a concludere nulla. Il consigliere deve essere il loro punto di riferimento, divulgando anche bandi e offerte di lavoro presenti sul territorio. È facile parlare di lingua e cultura, è più difficile inventarsi delle idee utili. È importante, inoltre, allargare lo studio on line anche a chi vive all’estero, in questo caso chi si iscrive alle università telematiche potrebbe sostenere gli esami tramite le ambasciate. Si può fare, ho già verificato l’attuabilità, basta solamente la volontà del ministero”.
A proposito di rappresentanze, qual è la sua posizione rispetto ai tagli alla rete consolare?
“I tagli sono stati utili e si dovevano fare, c’erano molti sprechi e bisognava tagliare. È necessario sostituite tutto con lo sportello telematico”.
Lei sta lavorando anche per la Sicilia. Come sostiene le elezioni regionali?
“Mdl ha due candidati, in lista con il Pdl, Nina Giambona a Palermo e Dario Paterniti a Messina. Sono stato varie volte in Sicilia dove Berlusconi è ancora molto forte, vincere in questa regione significa lanciare un segnale per tutta l’Italia. A differenza di molti colleghi che leggono solo i giornali, io vado nelle famiglie e nelle case popolari, lì la gente capisce che c’è una persecuzione nei confronti di Berlusconi”.
Non vi rendete conto che Berlusconi è ormai troppo anziano? È nato prima della Seconda guerra mondiale, appartiene a un altro mondo.
“Berlusconi anziano? Sembra un cinquantenne. Appartiene al mondo che deve ancora venire, non a quello passato. L’Italia può essere governata solo da lui, non c’è nessun leader in questo momento in grado di fare quello che fa lui, Monti ha rovinato l’Italia”.
Gli italiani all’estero non la pensano così…
“Gli italiani all’estero non pensano male di Berlusconi, bisogna ascoltare la gente”.
Nemmeno dopo i recenti scandali? Non temete che i delusi fuggano verso il Maie?
“All’estero non c’è centrodestra o centrosinistra. I berlusconiani andranno sicuramente con il Pdl”.
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