Spettacolare. Da morire dal ridere. Se non l’avessimo letto con i nostri stessi occhi non ci avremmo mai creduto.
Questa è la storia di un deputato del PdL, tale Guglielmo Picchi, che sentendosi minacciato da qualche parola scritta per email, in risposta ai suoi continui insulti, va a piangere sotto la gonna della propria mamma. Come? Mettendo tutto nero su bianco e inviando uno dei suoi comunicatini sgrammaticati (quelli che si scrive da solo e lancia attraverso il Blackberry) alle agenzie di stampa.
Sentite qui: “Ho appena ricevuto una email da un esponente di Futuro e Libertà del Regno Unito che mi minaccia, intimandomi a non avvicinarmi al deputato di FLI Aldo Di Biagio, che mi vorrebbe picchiare e farmi piangere come gia’ successo al collega Sen. Fantetti”. Ha ha ha, ma questo è il colmo del ridicolo! Ci pare di vederlo, Picchi, ranicchiato in un angolino, tremando di paura.
Con il suo italiano sgrammaticato (si dice “intimare di”, non “intimare a”: pagarsi un responsabile per l’ufficio stampa no, eh? Già: Picchi con il contributo destinato ai collaboratori ci paga mutuo e rate della macchina…) ci dà un’altra notizia: Raffaele Fantetti ha pianto! Sì, il senatore del PdL che ai funerali di Tremaglia si è preso un ceffone da parte di Di Biagio, per aver voluto essere protagonista in un momento in cui invece avrebbe dovuto tenere un profilo più basso, ha addirittura pianto! Questa è nuova: lacrime per un innocente schiaffetto sulla guancia… Ma di che cosa sono fatti certi uomini, di pasta frolla?
Comunque, Picchi continua: “Credo che sia vergognoso che un partito politico si voglia affermare con la violenza e che questo comportamento venga da un deputato della Repubblica. La violenza non deve mai essere usata nella dialettica politica che puo’ essere aspra e dai toni forti, ma mai violenta”. Eppure Picchi non ha proferito parola quando Juan Esteban Caselli, senatore del PdL (anche se lui dice di non esserlo più da un anno e mezzo) ha coperto di insulti noi e altri parlamentari; eppure Picchi, quando ItaliaChiamaItalia gli ha chiesto cosa avesse fatto in cinque anni a favore degli italiani all’estero, come unica risposta ha saputo solo prenderci a parolacce. Ma da dove viene quest’uomo, dalla luna?
In conclusione, colui che sta a Roma due giorni a settimana e poi ritorna nella sua Firenze (vacanze romane per Picchi), spera “che Aldo Di Biagio prenda le distanze da questi comportamenti”.
Di Biagio, sentendosi tirare per la giacca, poteva non rispondere? Ecco la replica del futurista: “Minacce a Picchi? Ma chi è costui? Si sa, quando gli omuncoli non hanno più argomenti, non hanno di cosa parlare e quindi danno libero sfogo alla fantasia per trovare il senso della loro presenza. Ma quando l’omuncolo è un parlamentare di cui tutti ignorano l’esistenza e che si sente minacciato dall’ignoto, la cosa raggiunge livelli di squallore mai esplorati. Picchi parla come un ubriaco, ha manie di persecuzione dinanzi alle quali non si può che compatirlo”. Infatti.
Continua il finiano doc: “Il suo tentativo di fare campagna elettorale sulle mie spalle è di una banalità disarmante, ma non si preoccupi, non l’ho mai considerato un profilo politico tale da meritare il benché minimo interesse, figuriamoci un confronto di qualsivoglia natura tra uomini”. Tradotto: tu non vali nulla, neppure un mio ceffone. Più chiaro di così Di Biagio non poteva essere. Picchi "l’omuncolo", raccontano i maligni, è stato visto avviarsi verso casa con la coda fra le gambe, sguardo a terra e schiena curva…
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