L’economia italiana è in crisi, ma l’industria italiana investe, negli Stati Uniti. E gli esempi sono continui. L’ultimo, in ordine di tempo, arriva dalla Florida. C’è una cittadina, a due passi da Orlando, che si chiama Kissimmee, si è sviluppata soprattutto dagli anni Settanta, quando la Walt Disney decise di creare uno dei parchi divertimento più grandi al mondo. E con l’arrivo di Topolino, Pippo e Paperino l’economia della cittadina ha avuto una spinta senza precedenti. E quella zona è stata scelta da una industria italiana, la Italico Aviation che al Kissimmee Gateway Airport inaugurerà un nuovo impianto di produzione. La società italiana creerà 22 nuovi posti di lavoro, per uno stipendio pro capite medio di 61.000 dollari. La fabbrica sarà in funzione dal prossimo anno e, una volta avviata l’attività, successivamente, verranno assunti altri 55 impiegati. L’arrivo della Italico Aviation ha avuto l’ok, da parte dello stato della Florida, della contea e della città, ma anche un incentivo di 842.179 dollari. La società, che fa parte del gruppo Euroala, negli Stati Uniti intende costruire un modello chiamato FX1: derivato dal Jet Fox e munito di un motore Rotax ULS da 100 cavalli, diventerà l’unico Light Sports Aircraft costruito negli USA. Il superleggero dovrebbe avere un costo inferiore ai 100.000 dollari. "Siamo davvero emozionati nel poter avere un nostro impianto di produzione negli Stati Uniti – ha detto Eros Spinozzi, presidente della Italico Aviation e della Italiaco Aviation USA – la sede di Kissimmee è perfetta e consente l’accesso a tutto ciò di cui abbiamo bisogno, dalla forza lavoro all’ottima posizione strategica, al sole della Florida che ci permetterà di mostrare tutto l’anno i nostri piani". E i progetti sono ambiziosi: "Vogliamo produrre 500 aeroplani all’anno – ha aggiunto Spinozzi – e vogliamo venderli a tutti coloro i quali, prima d’ora, non hanno mai pensato di comprarne uno".
L’investimento in Florida della Italico raggiungerà i tre milioni di dollari. "La scelta della Florida da parte dell’Italico – ha aggiunto Gray Swoope, segretario per il commercio dello stato ma anche presidente di Enterprise Florida Inc. agenzia statale incarica di diversificare l’economia locale – riflette la nostra capacità di aiutare le imprese internazionali a raggiungere i loro obiettivi di business attraverso le partnership, le risorse che lo stato della Florida è in grado di offrire".
I progetti della Italico comunque non si fermano alla produzione del superleggero, ma anche allo studio e alla progettazione di altri velivoli, compreso uno elettrico. Ma l’arrivo degli italiani, dell’industria italiana negli Stati Uniti, sta diventando sempre più massiccia, e riguarda anche, se non soprattutto, il settore della piccola o media impresa. E l’esempio non si ferma soltanto all’Italico Aviation. A Lansing, nel Michigan, sono vicini a chiudere un importante collaborazione con una azienda italiana, che opera nell’ambito della green-energy, e che dovrebbe effettuare nella città un investimento di nove milioni di dollari creando al tempo stesso 80 nuovi posti di lavoro. La sede dell’industria italiana potrebbe essere una ex fabbrica della General Motors in Verlinden Street. Virg Bernero, il sindaco di Lansing, con la moglie Teri è stato in Italia per concludere l’accordo e l’amministrazione comunale, senza ancora svelare il nome dell’impresa italiana, è fiducioso sull’esito delle trattative, insomma presto anche i prodotti green, firmati Italia, dovrebbero non solo sbarcare negli Stati Uniti, ma avere qui un importante base per andare alla conquista del mercato americano. Ma la voglia di investire negli Stati Uniti da parte delle aziende italiane è continua ed è anche facilitata dagli incentivi che stati, contee e città offrono alle compagnie straniere e un esempio dell’Italia in America lo si può trovare a Charlotte, nel North Carolina, quasi al confine con lo stato del Sud. Lì si può trovare una economia diversificata in tanti settori e soprattutto oltre 900 aziende straniere che operano direttamente sul posto impiegando più di 50.000 lavoratori: e tra queste quasi una cinquantina sono italiane. Perché piace Charlotte? Tantissimi i motivi, a cominciare da quelli logistici, senza dimenticare un aspetto importante: gli operatori locali si rivolgono direttamente al mondo economico italiano, offrendo opportunità che non sono riscontrabili in altri parti del mondo.
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