"Care connazionali, cari connazionali, oggi 14 marzo 2013 termina il mandato che mi avete affidato nel 2006 e nel 2008 eleggendomi nel Parlamento della Repubblica italiana". Inizia così il messaggio che Franco Narducci, deputato uscente del Pd, attraverso il suo sito web ha rivolto al suo elettorato per congedarsi dopo la mancata rielezione.
"Ho avuto l’onore di rappresentare nella Camera dei Deputati la comunità italiana residente all’estero – ricorda Narducci – e di ricoprire, in questi sette anni, ruoli e funzioni che mi hanno consentito di mettere a disposizione della nostra Italia e dei cittadini italiani le mie competenze e il mio impegno politico. Vi ringrazio sentitamente, care connazionali e cari connazionali all’estero, per la fiducia e per il sostegno morale che mi avete assicurato e che mi avete continuamente manifestato in questi sette anni; grazie a voi, ai vostri incitamenti, alle vostre storie di vita che ho potuto sfiorare in tanti incontri, in numerosissime città europee, il mio compito di parlamentare è stato meno arduo e soprattutto più efficace e produttivo".
"Negli ultimi cinque anni (XVI Legislatura) – ricorda ancora l’esponente Pd – ho esercitato la funzione di Vice presidente della Commissione affari esteri in un periodo difficile per il nostro Paese, caratterizzato da fortissime tensioni a livello internazionale (basti citare la “Primavera araba” e la guerra in Libia) e dalla crisi economica che ha fatto tremare le fondamenta della Casa europea. Ma nella Commissione affari esteri – in cui approdano moltissime norme di legge riguardanti il Ministero degli affari esteri e voi, cari connazionali – mi sono impegnato costantemente per difendere i diritti dei cittadini italiani contro i propositi di pesante ridimensionamento della presenza del nostro Stato all’estero".
E ancora: "mi sono battuto per servizi consolari efficienti e di prossimità, per rafforzare la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo e salvaguardare i diritti degli italiani residenti all’estero contro una politica di drastici tagli. Per tutto ciò non merito particolare considerazione: ho fatto il mio dovere e l’ho fatto partendo dalla fondamentale convinzione che la grande comunità italiana residente all’estero ha un ruolo molto importante per l’Italia, probabilmente superiore a quello che ha avuto in passato quando per decenni ha sostenuto l’economia italiana con quantità enormi di rimesse in denaro dirette. Ora, in un processo di globalizzazione che muta continuamente, senza per questo arrestarsi, c’è bisogno delle energie e della qualificata presenza degli italiani all’estero per il rilancio economico e morale dell’Italia".
"Per questo, – rimarca Narducci – accanto ad una notevole produttività e attività legislativa, mi sono impegnato anche su altri fronti per promuovere e valorizzare il ruolo degli italiani all’estero e ricollegare le due Italie. Ne vorrei ricordare alcuni tra i più significativi: l’emissione del francobollo per il centenario della nascita di Primo Carnera, un grande italiano che in tempi non facili ha saputo portare entusiasmo e dignità tra gli emigrati e in Italia; il ripristino del treno diretto Basilea-Venezia-Basilea, soppresso inopinatamente e senza considerare il danno economico che derivava; la presentazione, nella Sala del Mappamondo della Camera dei deputati, del bel libro di Roberta Sorgato “Cuori nel pozzo – Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone”, un romanzo fondato su una storia reale (quella dei genitori dell’autrice) che riporta in primo piano le tragedie del lavoro nelle miniere e il significato del lavoro italiano nel mondo; il grande convegno, sempre nella Sala del Mappamondo della Camera dei deputati, dedicato alle nuove trasversali ferroviarie alpine Italia-Svizzera (corridoio 24), con una forte partecipazione istituzionale italiana e svizzera; il convegno sulla certificazione della lingua italiana, con la partecipazione di tutti gli attori e istituzioni interessate, da cui è nato CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità), l’acronimo che rivoluziona la certificazione della conoscenza della lingua italiana all’estero".
"E infine, – aggiunge – l’impegno, anche a livello d’iniziativa legislativa, per garantire anche agli italiani emigrati e ai loro discendenti la concessione della “Medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, nell’ultimo conflitto mondiale”. Ringrazio, infine, tutti i dirigenti e i funzionari della Commissione Affari esteri e della Camera, con i quali ho collaborato e che hanno sostenuto la mia attività, e auguro buon lavoro e tanto successo ai parlamentari eletti il 24/25 febbraio scorso a rappresentare gli italiani residenti all’estero".
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