La razionalizzazione della rete diplomatica-consolare "costituisce un preciso obbligo di legge in ambito della spending review a cui il ministero non può sottrarsi" tuttavia il ministro degli Affari esteri Federica Mogherini conferma il suo "impegno a garantire adeguati servizi consolari agli italiani all’estero".
Rispondendo al question time alla Camera a un’interrogazione del deputato Mario Borghese del MAIE (Movimento associativo italiani all’estero), che chiedeva di sospendere la ristrutturazione in atto della rete diplomatica e consolare per avviare un ulteriore confronto con tutti i soggetti interessati, il ministro Mogherini ha ribadito le linee di indirizzo del suo ministero già illustrate davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato, ricordando che il precedente governo aveva effettuato un lungo processo di confronto parlamentare e istituzionale e il segnale dato dalla sua amministrazione nel bloccare la chiusura già deliberata dei consolati di Stoccarda e Lione.
"Stiamo provando a trasformare questo obbligo in una opportunità", ha detto il ministro in merito al processo di riorganizzazione in atto, "riorientando la nostra rete verso quelle aree del mondo di nuova priorità strategica".
Mogherini ha quindi annunciato che “sono stati avviati contatti con il SEAE per consentire, una volta chiuse alcune nostre sedi, l’invio di personale italiano presso le locali delegazioni europee. Nel portare avanti questo processo, la Farnesina conferma, comunque, nell’ottica di quanto veniva adesso sottolineato, l’impegno a garantire adeguati servizi consolari agli italiani all’estero, sia quelli della nuova generazione, anche attraverso il potenziamento e lo sviluppo delle tecnologie informatiche, sia quella tradizionale, per la quale prevediamo forme alternative di presenza consolare. Siamo d’altra parte convinti che questa necessità rappresenti anche un’opportunità per un complessivo ripensamento dell’assetto della nostra organizzazione consolare. Come ho avuto modo di dire in Commissione, dobbiamo concentrare il più possibile le principali funzioni in pochi grandi consolati hub, competenti per macro aree, affiancati da reti di strutture periferiche più leggere, con più ampia utilizzazione di risorse e di strutture reperibili in loco”.
Concludendo, Mogherini ha voluto “rassicurare sulla mia volontà di continuare un percorso parlamentare di dialogo costante e continuato su questo così come su tutti gli altri temi di mia competenza, come testimoniato dalla frequenza, direi, settimanale della mia presenza tra Commissione e Aula, di cui vi ringrazio”.
BORGHESE INSODDISFATTO Mario Borghese si dichiara "insoddisfatto" davanti alla risposta del ministro e nella sua replica ha ribadito che “la chiusura dei consolati in generale è una cosa inaccettabile. Che si risparmia con la chiusura del consolato di San Gallo? L’immobile è di proprietà dello Stato italiano, il personale, naturalmente, sarà destinato a un’altra sede. Quindi, cosa tagliamo? Le bollette della luce, il telefono? Ministro, parliamo di 42 mila cittadini italiani che vivono lì, a San Gallo, che, da un giorno all’altro, si troveranno senza i servizi elementari".
"Altra cosa più eclatante è Santo Domingo: viene chiusa l’ambasciata di Santo Domingo, dove è presente una numerosa comunità italiana e dove attualmente si recano più di 80 mila cittadini italiani, turisti. Se si chiude l’ambasciata, come da programma, dove dovranno recarsi i nostri connazionali?? A Caracas, a Panama City? Sappiamo che tra Santo Domingo e Caracas vi sono circa mille chilometri, tra Santo Domingo e Panama vi sono 1.500 chilometri. Come dire, se uno ha un problema e vive qui a Roma, si deve rivolgere a Parigi. Infine, Montevideo, la capitale dell’Uruguay. Non so se lo sa, ma basta fare un clic su Internet e si sa quanti sono i nostri cittadini residenti lì, a Montevideo: sono più di 100 mila. In questo caso, la chiusura del consolato rappresenta un caso singolare nel piano di riordino della rete consolare italiana, così come fin qui delineata dal suo predecessore. Cosa cambia, nella politica, da Letta a Renzi? Nulla?! Ecco perché – ha concluso – noi del MAIE siamo all’opposizione”.
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