E’ una domanda che tutti gli italiani, elettori all’estero, fanno agli eletti senatori e deputati fin dall’ormai quasi lontano 2006 e ripetuta e ripetuta quando ci si incontra: cosa avete fatto per noi? La risposta solitamente e’ diplomaticamente evasiva, come se, una volta arrivati a Roma, quanto detto, promesso e assicurato nella campagna elettorale fosse irrealizzabile e non, ben sottolineato, per mancanza di volontà, ma perchè si entra in un sistema che non concede liberta’ di manovra, nel quale le problematiche degli italiani che vivono all’estero sono prese in pochissima considerazione e si diventa un semplice numero: insomma, gli italiani ‘fuori’ ai partiti non interessano e i nostri rappresentanti devono adeguarsi. Eppure potrebbe non essere cosi’ se i nostri eletti seguissero quanto Mirko Tremaglia – se lo ricordano? – aveva indicato nel suo programma: l’istituzione di una Commissione Bicamerale formata dai parlamentari eletti all’estero che, avendo poteri legislativi, potrà far approvare provvedimenti per gli italiani all’estero. Naturalmente ci vuole coraggio per non essere solo e sempre un numero!
Sergio Tagliavini, Lo Specchio (Canada)
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