“Il dolore, ha scritto uno dei maggiori poeti ungheresi, Attila Joszef, è un postino grigio, muto, poi bussa e ha una lettera per te. Ciò che accadde a Marcinelle la mattina dell’8 agosto 1956 non ha solo segnato per sempre la storia dell’emigrazione italiana, ma ha avuto il merito di accendere un fascio di luce sulle condizioni di lavoro nelle miniere, con l’introduzione dopo la tragedia delle maschere antigas”. Così si legge in un comunicato del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo.
“L’incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, che causò la morte di 262 persone tra cui 136 italiani, sarà ricordato dal Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo con una serie di manifestazioni e di celebrazioni in tutto il mondo. A Marcinelle il Ctim prenderà parte, con il coordinatore della segreteria romana Cav. Carlo Ciofi, alle manifestazioni di commemorazione che si svolgeranno in Belgio alla presenza di tutte le autorità diplomatiche e consolari italiane.
Il Segretario Generale del Ctim, Roberto Menia, l’8 agosto sarà in Australia a Melbourne per celebrare la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita su richiesta del Ministro per gli Italiani nel Mondo On. Mirko Tremaglia con un D.P.C.M. Il 9 si sposterà a Sydney, dove incontrerà i vertici consolari e la comunità italiana, parteciperà ad una trasmissione radiofonica della Radio italiana e il 10 sarà a Woolongong al Raduno dei Giuliani d’ Australia.
Inoltre, come da circolare diffusa in tutte le sedi, una serie di Sante Messe saranno celebrate l’8 agosto in varie località, tra cui in Perù dal Presidente del Ctim Giacomo Canepa; in Africa dal coordinatore Africa-Asia Prof. Franco Santellocco Gargano; a St. Louis in Texas dal coordinatore del Nord America Com. Vincenzo Arcobelli; in Brasile dal coordinatore Antonio Laspro e in altre sedi”.
Dichiara Menia: “La ferita per la tragedia di Marcinelle non è affatto rimarginata; dal 1946 al 1956 il numero dei lavoratori italiani deceduti nelle miniere belghe e in altri incidenti sul lavoro è stato di oltre seicento. Un fatto che merita tutto il cordoglio possibile e che il Ctim intende ricordare con passione e partecipazione in tutti i continenti, affinché quel nobile sacrificio di lavoratori italiani sia ben presente nelle menti di chi, negli anni successivi, ha goduto dei diritti ottenuti con quelle tragiche morti”.
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