Abbiamo assistito allo spettacolo della scuola privata turca İtalyan Koleji che si presenta con bandiera tricolore nonché stemma della Repubblica e vanta grande familiarità con le autorità diplomatico consolari italiane, che l’hanno magnificata con un evento in pompa magna, con molti invitati e ricco buffet, a Palazzo Venezia, residenza dell’ambasciatore in Istanbul. Tanto che nella comunità italiana serpeggia il sospetto che sia stia cercando di favorire un’iniziativa commerciale straniera profit a scapito di una scuola italiana no profit ed autogestita come la “Marco Polo”. Per la serie “una ciliegia tira l’altra”, ci giunge sentore di altre stranezze, di altre coincidenze”. Così si legge in un comunicato stampa del MAIE Turchia.
“Da sempre dell’IMI (l’istituto che gestisce le Medie e il Liceo italiano) ha in cassa fondi molto consistenti (attualmente pari ad oltre 4 milioni di euro che corrispondono alle rette pagate dagli alunni turchi: sıngolare che la stessa cifra sia quella che costa allo Stato italiano l’organico di personale inviato dall’Italia di circa 30 unità). Se qualcuno avesse in mente di acquistarla troverebbe un ostacolo in quanto prescrive la legge turca: per acquisire una scuola è necessario per un’ impresa privata disporre del doppıo dı quanto c’è nella cassa di quella acquisita. Quindi l’ipotetico compratore dovrebbe disporre di ben 8 milioni di euro, cifra davvero proibitiva?”.
“Veniamo a sapere che l’IMI ha deciso di effettuare una "ristrutturazione straordinaria" pari a circa 3 milioni di euro che avrebbe come risultato principale la forte riduzione dei fondi in cassa. Quindi se una società turca, tipo l’ İtalyan Koleji (è solo un esempio), volesse acquistarla, le basterebbe un capitale di 2 milioni di euro. Che strana coincidenza. Comunque noi non pensiamo male e quindi non facciamo il peccato al quale accennava Andreotti. Ma all’erta stiamo”.
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