Michele Schiavone, Segretario Generale del nuovo CGIE, nel suo discorso di insediamento ha detto: alle comunità italiane all’estero "bisogna fornire strumenti quali la promozione di corsi di lingua e cultura italiana, assistenza, servizi, internazionalizzazione delle nostre produzioni e delle capacità che oggi spesso trovano accoglienza in altri territori”.
“Dobbiamo pensare che l’Italia ha tantissimi giovani che oggi forniscono le loro capacità a paesi di primo approdo e che da anni questo è un nostro fenomeno caratterizzante. Recuperare la cultura e il senso del bene comune italiano diventa per tutti noi una sfida, che sta nel fornire strumenti moderni e adeguati in linea con gli standard della vita di oggi”.
"Da parte mia – ha proseguito – ci sarà la sollecitazione che anche le decisioni prese in passato vadano riviste. Sulla ‘Buona scuola’, penso che è una riforma che potrebbe fare testo anche in altri continenti dove abbiamo maturato delle esperienze e siamo diventati protagonisti. Un altro punto che non siamo riusciti a portare a compimento è sui giovani: a quelli della conferenza mondiale dei giovani italiani al’estero infatti si aggiungono oggi quelli in mobilità, che sono materia grigia su cui investire. E il mondo degli enti e dei patronati va ridisegnato – ha concluso – in maniera propositiva perché sono le leve con cui abbiamo disegnato la nostra storia".
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