Si sta svolgendo l’interessante ciclo di spettacoli organizzato dal Consolato Generale d’Italia in Buenos Aires tra i mesi di giugno e agosto, dal titolo "Estate italiana a Buenos Aires", annunciato tempo fa. L’iniziativa si propone di portare sullo scenario una serie di eventi che hanno in comune la matrice di eccellenza della cultura italiana e che comprendono l’opera, la musica dei film dei grandi maestri italiani e il cinema italiano moderno.
Il ciclo é cominciato lo scorso 3 giugno in occasione della tradizionale serata al Teatro Coliseo per la Festa della Repubblica, con l’omaggio all’opera italiana, ed é continuata lo scorso 12 giugno, con la serata dedicata a la musica del cinema italiano, sempre al Coliseo. La terza manifestazione sarà la rassegna del cinema italiano contemporaneo, durante la quale sarà presentata una selezione di film girati tra 2005 e 2011, alcuni dei quali mai proiettati in Argentina. La rassegna si terrà nel mese di agosto.
C’era una volta il cinema italiano
Martedì 12 giugno siamo stati al Teatro Coliseo per presenziare lo spettacolo dal titolo: "La grande Musica del Cinema", interpretato da due prestigiosi musicisti: il maestro triestino Mauro Maur, prima tromba dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e la pianista canadese Françoise de Clossey.
Maur ha alle spalle una lunga carriera di successi internazionali, essendo uno dei massimi trombettisti dell’attualità, oltre a direttore d’orchestra e compositore per teatro, cinema e televisione, con presentazioni nelle principali città in Italia e all’estero e nei più famosi teatri tra i quali la Fenice di Venezia e la Scala di Milano. La tromba di Maur è presente nelle colonne sonore in più di 100 film, un musicista che ha avuto il doloroso onore di suonare nel funerale del grande Federico Fellini.
Quanto alla splendida Françoise De Clossey (mamma napoletana e padre belga), c’è da segnalare che ha vinto, tra l’altro, i Concorsi di Musica del Québec nel 1992 e del Canada nel 1994.
Nel 2003 ha iniziato un sodalizio artistico e sentimentale con Maur che si mantiene fino ad oggi.
La proposta interessante e il fatto che fosse con ingresso gratuito, oltre alla diffusione data all’evento dai mezzi di collettività e dalla stampa in genere, ha provocato una buona risposta del pubblico che, nonostante si trattava di un giorno lavorativo e di una serata proprio fredda, ha occupato il Coliseo in un settanta per cento.
Un pubblico fatto in parte dai soliti noti, ma anche da spettatori non abituali in questo tipo di eventi, una presenza che avrà certamente soddisfatto il Console generale Giuseppe Scognamiglio, nella sua attesa di “ampliare i nostri orizzonti al di la della collettività, con una politica culturale rivolta non soltanto agli italiani e ai loro discendenti, ma anche agli argentini amanti dell’Italia”.
Lo spettacolo
La prima immagine che ha offerto lo spettacolo è stato il sipario aperto, fatto che a priori toglie allo spettatore la magia e la fantasia su quello che arriverà.
Dopo un breve saluto del Console generale, è iniziato lo spettacolo, senza un presentatore o una presentazione previa, con gli artisti che hanno cominciato a interpretare il primo tema in programma, cercando di superare la difficile sfida di plasmare, solo con una tromba e un pianoforte, la banda sonora di un film. Difficoltà evidente, visto che gli stessi artisti, in presentazioni precedenti, furono accompagnati da altri interpreti o da registrazioni che aiutarono a superarne la mancanza.
D’altra parte, e al di la dell’evidente bravura degli artisti, i temi proposti nella prima parte dello spettacolo erano poco noti a buona parte del pubblico presente, come le opere di Piero Piccioni (1920-2004), mentre nel caso dei temi di Ennio Morricone (1928), l’unico molto noto è stato “Per un pugno di dollari”.
A questo punto va segnalato un episodio curioso: l’interruzione inattesa e non annunciata del concerto, per un intervallo, che parte del pubblico, evidentemente non più interessati, ha approfittato per andare via.
Nella seconda parte del concerto, il tiepido clima che si registrava nella sala è cominciato a scaldarsi, con le interpretazioni di temi molto più famosi, come quelli di Nino Rota (1911 – 1979) della filmografia di Fellini, quali “Amarcord”, “La Dolce Vita” e “La Strada”, tra gli altri.
A modo di primo bilancio, va sottolineato il nuovo orientamento che il Console generale Scognamiglio cerca di dare alla sua gestione in campo culturale, proponendo spettacoli diversi, non abituali, anche se non sempre la novità è sinonimo di successo.
Da lodare il suo impegno di fare ricorso, specialmente in questi tempi di crisi, alla creatività e alla capacità per ottenere sponsorizzazioni.
Ci sentiamo di proporre che in certi spettacoli, gli artisti “importati”, vengano affiancati o complementati da altri locali, argentini di origine italiana.
Ci sembra inoltre che in certi spettacoli la mancanza di risorse economiche, va compensata con creatività e in questo campo, visti alcuni degli spettacoli offerti, sembrerebbe consigliabile la presenza di un professionista, di un direttore artistico per la messa in scena.
A volte ci vuole molto poco per ottenere da un buon spettacolo, un risultato ancora migliore.
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