Si è conclusa oggi, con l’intervento dell’On. Giuseppe Galati, presidente della Fondazione Calabresi nel Mondo, la due giorni organizzata a Villa San Giovanni, nella splendida cornice del Castello Altafiumara Resort. Un appuntamento dal programma molto ricco, che ha visto la presenza di importanti autorità istituzionali – come quella del presidente della Regione Calabria Scopelliti – e politiche, oltre che figure appartenenti al mondo della cultura e dell’imprenditoria. In una recente intervista, il presidente Galati ha spiegato che obiettivo della Fondazione è quello di stare “in contatto con le comunità calabresi in Italia e all’estero” e favorire “lo scambio culturale ed economico tra gli aderenti, oltre che il mantenimento dei rapporti con la terra natia”. Attraverso “iniziative mirate che organizziamo con il supporto del Consiglio Regionale”, la fondazione punta dunque a fare crescere la presenza della Calabria oltre confine, e non solo.
A Villa San Giovanni si è ragionato “sulle capacità delle nostre imprese di internazionalizzarsi”, ha sottolineato ancora l’On. Galati, parlamentare del Popolo della Libertà, che si è detto convinto del fatto che ormai “l’unica via d’uscita per affermarsi è lanciarsi nel mercato globale con prodotti innovativi e di successo”. In terra calabrese sono presenti importanti brand “che devono e possono lanciarsi in questo nuovo mondo internazionalizzato”.
Proprio a queste ultime parole di Galati desidero collegarmi. Sono residente all’estero da oltre quindici anni ormai, ho viaggiato spesso, e posso dire senza timore di essere smentito che i calabresi nel mondo hanno contribuito a costruire e ad arricchire i Paesi che li hanno ospitati, raggiungendo in certi casi altissimi livelli, nel mondo dell’impresa, del commercio, ma anche della politica e delle istituzioni. La nota testardaggine calabrese non è sempre un difetto: può diventare la spinta a fare meglio e a non mollare fino a raggiungere gli obiettivi che ci si è preposti. Penso ad esempio ai tanti calabresi che sono sbarcati senza nulla in Argentina, in Centro America, negli States, in Australia, ma anche a quelli che sono rimasti in Europa, in Germania soprattutto, ed oggi sono diventati personalità di spicco all’interno delle proprie comunità, e molto spesso vengono altamente considerati dalla politica e dai governi locali, che li tengono in alta considerazione.
Potrei citare, come esempi di calabresi che sono diventati famosi nel mondo, i soliti nomi di coloro che hanno conquistato posizioni di alto rilievo e che si vedono fotografati sui giornali e sulle riviste più diffuse al mondo. Ma preferisco ricordare quei calabresi che ho conosciuto io, personalmente, a cui ho stretto la mano e che ho guardato negli occhi, in tanti anni vissuti fuori dal BelPaese. E così quando sento parlare di calabresi nel mondo, penso a Eugenio Sangregorio, per esempio, imprenditore di successo a Buenos Aires, presidente dell’USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani), che nel Parlamento italiano esprime un deputato. Penso a Michele Cerchiara e a suo padre, che con sacrificio e tanto sudore, negli anni hanno fatto del loro ristorante sulla spiaggia di Boca Chica – nella Repubblica Dominicana – un punto di riferimento per tantissimi italiani, turisti e non, oltre che per i dominicani. Sempre nel campo della ristorazione, non posso dimenticarmi di Corrado Matera: mangiare nel suo ristorante in Germania, a Friburgo, “il Casanova”, è come mangiare in Calabria. Provare per credere.
E ancora, penso al senatore Turano, eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America, che a furia di produrre e vendere pane agli americani ha costruito una fortuna. O a Gino Bucchino, deputato Pd dal 2006 al febbraio del 2013, residente in Canada, persona intellettualmente onesta e grande lavoratore. E se parlo di calabresi residenti oltre confine, non posso non citare Ermanno Filosa, provando per un attimo a dimenticare che si tratta di mio padre. Ma Ermanno per la comunità italiana dei Caraibi è stato per anni un punto di riferimento: come presidente del Comites di Santo Domingo ha contribuito a migliorare il rapporto fra la comunità italiana e le nostre istituzioni diplomatiche, e come presidente dell’associazione Azzurri nel Mondo – che per anni ha rappresentato Forza Italia all’estero – ha dato vigore al centrodestra nella Repubblica Dominicana, ma non solo.
Potrei continuare. E sono sicuro che la lista di nomi sarebbe davvero lunghissima. Ma stancherei i miei lettori e penso in ogni caso di avere dato un’idea di ciò che può fare la voglia di crescere, di migliorare se stessi e il mondo attorno, di un calabrese testardo pronto a non mollare mai, pronto a cadere cento volte ma a rialzarsi sempre, più battagliero di prima.
Adoro la mia regione, la terra in cui sono nato, anche se poi sono cresciuto e ho studiato a Milano, visto che i miei genitori vivevano già lì. Adoro passeggiare per il lungomare di Reggio Calabria – “il chilometro più bello d’Europa” – e guardare alla sponda siciliana, mentre il mio sguardo attraversa lo Stretto di Messina, con la speranza prima o poi di incontrare quella Fata Morgana che non sono mai riuscito a vedere e di cui tanto mi hanno raccontato. L’amore per la propria terra, la speranza di una vita migliore, la convinzione di essere capaci di raggiungere i propri obiettivi, la passione per il proprio mestiere, la “cocciutaggine” di cui parlavo prima, il coraggio nel cuore e la forza di dire sempre ciò che si pensa senza filtri: sono tutte cose che rivedo negli occhi dei tanti calabresi che ho incontrato e che conosco. Ed ogni volta che all’estero ho l’occasione di incontrare un calabrese, di colpo mi sento a casa e scatta quella complicità che solo fra calabresi può scattare: soprattutto quando si è lontani dalla propria terra, dalla amata Patria.
Auguro dunque sempre più successo alla Fondazione Calabresi nel Mondo presieduta dall’On. Galati: sia capace, la Fondazione, di raccogliere le sfide che verranno, di guardare oltre l’orizzonte, oltre il vecchio mondo dell’emigrazione (che comunque non va dimenticato) e punti a rendere la Calabria – con le sue risorse, le sue bellezze naturali, i suoi prodotti – sempre più protagonista all’estero.
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