Sta facendo discutere e ha suscitato proteste in Italia la nuova campagna del partito svizzero di destra Udc che ha affisso in Canton Ticino manifesti che accusano i lavoratori frontalieri italiani di rubare il posto alla manodopera elvetica. I manifesti raffigurano un frontaliere in giacca e cravatta e telefonino in mano, e al suo fianco un lavoratore svizzero in canottiera sporca e mutande, con la scritta "Lavoro… siamo in mutande. Oltre 8mila frontalieri impiegati nel terziario". La campagna segue quella di due anni fa, quando i lavoratori italiani erano stati raffigurati dallo stesso partito come topi intenti a sgranocchiare il formaggio svizzero.
"Come al solito l’Unione Democratica di Centro non trova di meglio da fare che ideare slogan per manifesti elettorali, questa volta per le comunali di Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte, provocatori e offensivi nei confronti dei frontalieri", commenta la deputata comasca del Pd Chiara Braga.
"Tutto questo mentre restano irrisolte sul tavolo tutte le questioni serie ed importanti relative alla realtà del frontalierato, in materia fiscale, di sicurezza sociale e di politica del lavoro", conclude la deputata.
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