“In questa fase di grave crisi economica introdurre un aumento del 4% del contributo previdenziale su un reddito prodotto all’estero può di fatto penalizzare la competitività internazionale del Paese. In questo difficile contesto si rischia di compromettere seriamente gli sforzi del settore produttivo italiano, già in situazione di grande sofferenza." Laura Garavini, componente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, commenta così un’interrogazione al Ministro del Lavoro da lei inoltrata, proseguendo: "Mi auguro che il Ministero del Lavoro sensibilizzi Inarcassa a eliminare l’aumento di questo contributo previdenziale, che riguarda solo chi opera all’estero”.
“Qui non è in discussione il valore del contributo previdenziale”, precisa la Garavini, “che è fondamentale per il futuro dei lavoratori. Il problema è il criterio arbitrario all’origine delll’aumento del contributo, con il quale si discriminano i lavoratori italiani all’estero e si rischia di frenare la produttività italiana in una congiuntura delicata come quella attuale”.
“I nostri professionisti che operano all’estero”, continua la Garavini “sono già penalizzati dai troppi ostacoli al mercato del lavoro, anche all’interno dell’Unione Europea. Aggiungere ulteriori oneri non solo è ingiusto ma è anche controproducente”.
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