Fucsia Nissoli, Coordinatrice del Maie negli Usa, nel New England, nei giorni scorsi ha partecipato al primo congresso MAIE Usa e al primo congresso MAIE Canada. Non ha mai fatto politica attiva, ma è sempre stata molto attiva nell’ambito della collettività italiana residente negli States. Da qualche settimana, la decisione di partecipare dall’interno alla vita di un movimento politico: “Sono contenta di essere entrata a far parte di un team politico come il MAIE”, dichiara a ItaliaChiamaItalia. “Credo che sia un
movimento meno politico e più pratico, civile e orientato ad un progetto concreto”.
Sei sempre stata fuori dalla politica. Cosa ti ha convinto adesso ad entrare nell’arena? E perché proprio con il MAIE?
“Diciamo che mi sono sempre interessata di politica attraverso la lettura di giornali e lo scambio di opinioni anche con molti politici di grande esperienza. Non ho mai avuto un ruolo attivo in politica, ma ora sento che è arrivato il momento di un impegno in prima persona, frutto di una maturazione politica e di una coscienza civile che si è alimentata nel tempo e che oggi sente l’urgenza dell’impegno per un effettivo rinnovamento del sistema. Ora mi sento pronta per affrontare un percorso serio e sistematico ed entrare nell’arena come, la definisci tu… Ho avuto molto dalla vita, adesso è il momento per ridare un po’ di quella fortuna mettendomi a servizio della comunità. Fare politica infatti per me significa mettersi al servizio della gente, dei connazionali, individuandone i problemi e cercando di risolverli nel modo migliore; vuol dire mettersi in discussione, esporsi personalmente con le proprie idee e soprattutto i propri valori. Valori che oggi sembrano quasi svaniti. L’orgoglio profondo per le mie origini e’ uno di questi valori. Valore che accomuna molti di noi italiani all’estero. Questo orgoglio mi rende ancora più consapevole di alcuni diritti che vanno tutelati per rafforzare e valorizzare il legame con la nostra Terra. Il MAIE e’ a mio avviso questa entità capace di percepire questi legami, capace di ascoltare la gente, capace di individuare quali sono i bisogni reali di noi italiani residenti all’estero, di farsene portavoce e alla fine di risolverli nel miglior modo possibile”.
Come reagiscono i connazionali quando parli loro del progetto Maie?
“Reagiscono in maniera positiva. Ne vogliono sapere di più, sono curiosi, vogliono capire e conoscere cos’è il MAIE, sento entusiasmo nelle loro parole; sono stufi e stanchi dei partiti perchè non sempre hanno garantito o permesso una effettiva partecipazione democratica”.
Come pensi di cominciare a lavorare sul territorio? Qualche iniziativa in programma?
“Ho diverse iniziative in programma, alcune di carattere imprenditoriale, altre di carattere scientifico. Per esempio, uno degli appuntamenti che sto cercando di portare avanti, riguarda un progetto di rilancio della Dieta Mediterranea, di cui l’Italia e’ campione esemplare, da un punto di vista medico-scientifico. Altre attività riguardano il campo delle energie”.
Giovani e donne sono sempre più lontani dalla politica: hai intenzione di coinvolgere anche loro? Come?
“Attraverso il Maie possiamo aiutare i giovani in diversi modi, cercando soprattutto di mantenere viva la nostra italianità: la lingua e la nostra cultura, proponendo iniziative che coinvolgano le nuove generazioni di connazionali e di discendenti, iniziative mirate a promuovere la diffusione della lingua e della cultura italiana, possiamo sostenere
il Made in Italy e rafforzare il sistema Italia all’estero attraverso la valorizzazione dei prodotti autenticamente italiani; scambi con università dall’Italia agli States e dagli States all’Italia, con riconoscimento ed equipollenza di alcuni titoli”.
Su cosa punterai, per fare arrivare in modo chiaro il messaggio del MAIE alle comunità italiane degli Stati Uniti?
“Punterò soprattutto sulle donne e sui giovani, sul rilancio di scambi economici”.
Qual è il tuo rapporto con Augusto Sorriso, coordinatore MAIE Usa?
“Ci conosciamo da tanti anni, ben prima di ritrovarci in questo movimento: lui e’ in politica da una vita e sicuramente saprà consigliarmi su molti aspetti”.
Come viene percepita l’Italia, in questo periodo di governo tecnico e di grande crisi economica, dai connazionali residenti negli USA?
“Smarrita. L’Italia sembra essersi smarrita ed in cerca di una nuova direzione, che sappia tener conto di un mondo contemporaneo fatto di competizione globale, di internazionalizzazione, di tecnologia. Sembrano tutte cose scontate, ma poi basta andare in vacanza fuori dal circuito di Roma, Venezia e Firenze per imbattersi in strutture non idonee, mancanza di servizi adeguati, carenza di personale qualificato”.
Lancia un messaggio a chi leggerà questa intervista: perché gli italiani del Nord e Centro America dovrebbero votare MAIE alle prossime elezioni?
“Usciamo dalle solite, vecchie logiche di partito, uniamoci in un percorso associativo e politico in cui ciascuno di noi puo’ sentirsi parte attiva, andando oltre le differenze regionali. Solo così si riuscirà a parlare con una voce sola e farla sentire più chiara e forte a Roma! Una voce forte, dalla nostra parte, per parlare dei nostri diritti di italiani residenti all’estero: agevolazioni per investire in immobili ed attività produttive, facilitazioni (e non scoraggiamenti) per studiare in Italia, facilitazioni per le importazioni di merci. Dobbiamo attivare un supporto sistematico alla lingua, al commercio ed ogni canale di collegamento tra gli italiani d’America e quelli che sono in Italia: forse e’ il momento che Roma si accorga di noi, degli Italiani residenti all’estero quale concreta risorsa per il Paese”.
Twitter @rickyfilosa
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