Marco Fedi, deputato Pd eletto all’estero e residente in Australia, dichiara in una nota di poter essere pronto a collaborare con il MAIE su alcuni degli 8 punti proposti dal Movimento Associativo Italiani all’Estero e presentati dal presidente Ricardo Merlo nelle scorse ore. Attenzione però: Fedi si augura anche che gli 8 punti non facciano solo parte di una campagna elettorale in vista di eventuali elezioni anticipate. In particolare, spiega l’eletto oltre confine: “gli otto punti del Maie, su alcuni dei quali potremmo verificare la possibilità di un comune lavoro parlamentare, rischiano di rimanere solo campagna elettorale se non si trovano una stabile maggioranza e un governo capaci di avviare una fase di ripresa all’interno della quale collocare gli interventi per gli italiani nel mondo”. Ovviamente. Senza un governo degno di tale nome, tutto resterebbe solo fumo. Ma questo vale per le proposte del MAIE, come per quelle del Pd, del PdL (quali?) o di Scelta Civica.
Se il MAIE fosse davvero “in campagna elettorale”, come afferma Fedi, allora lo sarebbero allo stesso modo anche tutte le altre forze politiche: perché due pesi e due misure? Perché se il MAIE presenta delle proposte fa campagna elettorale e se lo fa il Pd no? Qualcuno ce lo spieghi, magari proprio Fedi se ne è capace, un deputato che apprezziamo per il lavoro svolto in questi anni in Parlamento, ma che non può certo pretendere che solo il Pd abbia la reale intenzione di fare le cose per spirito di servizio nei confronti dei connazionali.
“I parlamentari del Pd hanno ripreso in pieno l’attività parlamentare iniziando a depositare, dopo un necessario aggiornamento, le proposte di legge sui temi degli italiani all’estero”, rivendica l’eletto. E questo è un bene. E’ quello che anche noi come ItaliaChiamaItalia chiediamo da giorni ai parlamentari “italo-stranieri”: datevi da fare e dimostrate quanto valete.
Condividiamo la conclusione dell’esponente del Pd: “o ci si salva tutti, con l’Italia intera, o nessuno può illudersi di galleggiare da solo". Sacrosanto. Intanto, però, ancora una volta, gli eletti oltre confine sappiano fare squadra su alcuni dei punti che più da vicino interessano gli italiani all’estero. Altrimenti dovremo per forza dare ragione a Ricardo Merlo e agli esponenti del MAIE, quando affermano che i partiti tradizionali sono la rovina degli italiani nel mondo e che nessuno in Italia lavora sul serio per l’interesse generale delle comunità italiane oltre confine, tranne il Movimento Associativo.
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