Care e cari connazionali,
care democratiche e cari democratici,
questi giorni sono stati particolarmente impegnativi per parlamentari e Governo, che si sono confrontati sul recente Decreto legge denominato del “fare”, che comprende 80 misure legislative per rilanciare l’economia, tra le quali la sospensione dell’IMU per determinate categorie di immobili (abitazioni principali, terreni agricoli e fabbricati rurali).
In questa occasione, pur non essendo riusciti nell’immediato a fare inserire tra i beneficiari della sospensione del pagamento dell’IMU anche i proprietari della prima abitazione residenti all’estero, abbiamo ottenuto l’impegno del Governo “a tenere conto nella riforma della normativa sull’IMU dell’esigenza di equiparare all’abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia dai cittadini residenti all’estero”. E’ una questione di principio e di equità che si trascina sin dal momento in cui i precedenti Governi hanno creato una diversità di trattamento che sa di discriminazione.
La richiesta è stata avanzata, oltre che da noi deputati PD eletti nella circoscrizione Estero (Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca e Fabio Porta), anche dall’onorevole Davide Zoggia, responsabile organizzazione del Partito Democratico, e dall’onorevole Nico Stumpo, già responsabile dello stesso settore.
Questa iniziativa si inserisce nella delicata fase di riorganizzazione generale dell’imposta sugli immobili. Noi abbiamo sottolineato l’importanza di una riforma che consideri la situazione dei cittadini italiani iscritti all’AIRE in un’ottica di parità, perché “nel pieno delle difficoltà che l’Italia attraversa, è interesse più del Paese che degli italiani all’estero mantenere vivo il legame e fare in modo di conservare l’apporto di risorse determinato dalla loro periodica presenza in Italia, soprattutto a beneficio delle aree interne più disagiate”.
L’ordine del giorno è stato anche l’occasione per impegnare il Governo a chiarire ai comuni che l’equiparazione alle "prime case" va riconosciuta a tutti i connazionali residenti all’estero, a prescindere dal fatto che l’immobile sia ubicato nello stesso comune di iscrizione AIRE del proprietario. La stessa impostazione va tenuta ferma per l’applicazione del tributo sui rifiuti e sui servizi, perché non è giusto che chi usufruisce del servizio soltanto per qualche settimana all’anno paghi l’intera tariffa.
Coordinare la nostra attività con quella di tutti i parlamentari del Partito democratico
Nella scorsa newsletter, oltre all’analisi sulla difficile situazione post-elettorale che il Partito democratico ha dovuto affrontare, vi ho anticipato il mio impegno personale e quello dei miei colleghi eletti all’estero volto a sensibilizzare l’insieme del Parlamento sulle questioni relative agli italiani all’estero. Alcuni primi passi li stiamo compiendo.
Mercoledì 12 giugno si è tenuto il primo incontro formale degli eletti all’estero del PD con il Responsabile italiani nel mondo, Eugenio Marino, e il nuovo Responsabile organizzazione della Segreteria nazionale del PD, Davide Zoggia. Tutti insieme abbiamo convenuto che bisogna cominciare “a sensibilizzare tutti i parlamentari italiani sulle questioni che riguardano gli italiani all’estero e ricordare loro la storia dell’emigrazione italiana nel mondo, facendo loro conoscere meglio il ruolo e le potenzialità attuali delle nostre comunità all’estero”.
Abbiamo concordato, inoltre, che lavoreremo in raccordo come PD tra i gruppi di Camera e Senato e con gli altri gruppi di centrosinistra per assicurare alcune risposte urgenti sui principali temi che riguardano gli italiani all’estero, a cominciare dalle riforme costituzionali e dal sistema elettorale, garantendo il diritto di voto e di rappresentanza ai cittadini italiani nel mondo, così come sancito dal dettato costituzionale che lega inscindibilmente voto e cittadinanza.
Un impegno concreto è quello di organizzare entro fine mese una prima iniziativa politica pubblica con parlamentari di Camera e Senato, sulle principali questioni all’ordine del giorno inerenti gli italiani all’estero.
Vi assicuro, care e cari connazionali, che Parlamento e Governo hanno iniziato ad affrontare i problemi più importanti dell’Italia. Cordiali saluti,
On. Gianni Farina
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