Non sara’ una festa perfetta, sara’ molto di più, quella che accogliera’ la campionessa olimpica Jessica Rossi perche’ la sua Crevalcore porta ancora i segni del sisma che un paio di mesi fa l’ha devastata. Nella sua medaglia d’oro riflettera’, pero’, tutta la voglia che ha l’Emilia di rimettersi, in fretta, in piedi.
Mercoledi’ alle 18, dopo mesi di sofferenza, il sorriso d’oro di Jessica portera’ la gioia in questo paese della Bassa bolognese che e’ stato uno dei piu’ colpiti dal terremoto. Ad aspettarla ci sara’, e come potrebbe non esserci, tutto il suo paesone di 13mila anime: parenti, amici, quelli che hanno sempre creduto in lei. Ci saranno perfino quelli che la prendevano un po’ in giro, osservando, faciloni, che il tiro al piattello non e’ esattamente lo sport che ogni ragazzina sogna di fare.
E ci saranno anche Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Franco Gabrielli, capo della Protezione civile. Un sogno collettivo come quello della ricostruzione post-terremoto ha bisogno di simboli forti: uno migliore di questa ragazzina sorridente, che colpo su colpo ha sbriciolato quei piattelli come la sua gente sta in questi mesi cercando di sbriciolare le paure, non si trova nemmeno ad inventarlo.
La festa si svolgera’ al centro sportivo di Crevalcore: gioia e dolore torneranno a guardarsi in faccia. E’ infatti proprio accanto al campo dove e’ stata allestita la tendopoli che hanno trovato alloggio i tanti sfollati che hanno avuto la casa lesionata dal terremoto.
Sara’ una festa semplice, solo per dirle ‘Bentornata campionessa’. Ci sara’ un salame di due metri da affettare e mangiare, ci sara’ la musica dei ‘Rio’, ci saranno il prefetto Angelo Tranfaglia e sindaco. Quel sindaco, Claudio Broglia, che da piu’ di due mesi e’ impegnato, giorno e notte, a cercare di risolvere piccoli, grandi e insormontabili problemi che la ferita del sisma ha causato nella placida e laboriosa pianura emiliana. Almeno per un giorno non ci pensera’, con il Comune deve escogitare una onorificenza da conferirle: le chiavi della citta’, la cittadinanza onoraria o qualcosa di simile.
Da queste parti alle formalita’ d’etichetta si e’ poco abituati: una stretta di mano e uno sguardo sincero sono, da che mondo e’ mondo, il piu’ grande riconoscimento di gratitudine pubblica per qualcosa di ben fatto. Ma qui stiamo parlando del massimo trionfo sportivo nel momento piu’ difficile della storia del paese. Per Jessica, insomma, la sua Crevalcore si sente in dovere di inventarsi qualcosa di piu’.
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