Mauro Zanin, 52 anni, è morto in prigione in Ningeria. Il suo corpo senza vita e’ stato trovato ad Abuja in una cella Commissione contro i crimini economici e finanziari (Efcc). L’Ente spiega in una nota che il cadavere di Zanin e’ stato ritrovato ieri mattina all’alba nel bagno della cella. Il medico legale che ha certificato la morte ipotizza che Zanin si sia suicidato impiccandosi con delle lenzuola. L’ambasciata italiana e’ stata informata del decesso solamente nella serata di ieri.
Zanin era stato arrestato dal Servizio immigrazione nigeriano (Nis) lo scorso 30 maggio a seguito di una denuncia di una imprenditrice nigeriana che lo accusava di una frode per un ammontare di circa 90 mila euro. Zanin, assistito da un avvocato locale, sarebbe dovuto comparire in un’aula di tribunale proprio oggi per rispondere delle accuse mosse contro di lui.
La dinamica della morte del cittadino italiano, deve essere approfondita perche’ non e’ escluso, riferisce una fonte dalla Nigeria, "che qualcuno abbia voluto tappargli la bocca prima del suo arrivo in tribunale".
La stessa Efcc ha assicurato che verra’ aperta un’indagine per accertare le reali cause della morte di Zanin che in Italia ha un figlio avvocato di 30 anni. La vittima era stato visitato piu’ volte in cella dallo staff dell’ambasciata d’Italia ad Abuja, la capitale del Paese.
Morire in prigione non e’ affatto una rarita’ in Nigeria. Secondo un recente rapporto reso noto dal nuovo capo della Polizia, Mohammed Abubakar, nel 2011 sono stati 5mila i detenuti uccisi nelle celle del Paese. Lo stesso Abubakar ha puntato l’indice contro gli abusi e le violenze commesse dalle stesse forze dell’ordine e ha annunciato una cambio radicale per porre fine alle morti extra-giudiziarie in Nigeria.
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