Il Presidente del Comites di Monaco di Baviera ha scritto una lettera al ministro degli Esteri Federica Mogherini, nella quale trasmette le richiese che il Comites stesso, nella sua seduta del 27 giugno 2014, “all’unanimità Le pone”.
La prima richiesta riguarda il rinnovo di Comites e CGIE al più presto: “Il Comites di Monaco di Baviera chiede che venga rispettato il decreto legge 67/2012 che stabilisce (art. 1, comma 1) che le elezioni per il rinnovo dei Comites debbano “comunque avere luogo entro la fine dell’anno 2014”. Come anche il sottosegretario Mario Giro ha affermato nell’ultima assemblea plenaria del CGIE “il ritardo [del rinnovo di Comites e CGIE è] intollerabile e una mancanza di rispetto da sanare”. Occorre mettere al più presto la parola fine alla sospensione della democrazia perpetuata ormai da cinque anni attraverso il rinvio delle elezioni che avrebbero dovuto tenersi nel 2009.
Il Comites di Monaco di Baviera chiede inoltre che vengano individuate modalità di voto che garantiscano la partecipazione del più ampio numero di connazionali: l’utilizzo delle sole tecnologie informatiche previsto dal decreto-legge rischia infatti di essere penalizzante per le consistenti fasce di concittadini non “alfabetizzati” in queste tecnologie. Così come la limitazione delle operazioni di voto non da remoto alle sole sedi degli Uffici consolari comporterebbe gravi difficoltà nelle circoscrizioni con elevato numero di italiani residenti”.
Come secondo punto, l’abolizione dei seggi in Europa in occasione delle elezioni europee: “Il Comites di Monaco di Baviera ritiene che la spesa di oltre 12 milioni di euro per organizzare i seggi in Europa in occasione dell’ultimo appuntamento elettorale di maggio sia stata uno spreco inutile, dal momento che il diritto di voto ai connazionali era comunque garantito dalla possibilità di partecipare alle elezioni nei seggi dei paesi di residenza.
Per questo il Comites di Monaco di Baviera ribadisce la richiesta dell’Intercomites Germania votata unanimemente nel settembre dell’anno scorso, nella quale si auspica "che, in futuro, si giunga all’abolizione dell’opzione di voto per le liste italiane che è offerta agli italiani residenti nei paesi dell’Unione Europea". Perché “integrazione [significa] partecipazione piena alla vita politica, sociale e culturale locale”.
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