Il governo argentino, tramite il segretario generale della Presidenza Oscar Parrilli, continua a riaffermare la sua volontá di togliere da Piazza Colombo il monumento al grande navigatore genovese, donato un secolo fa dalla collettivitá italiana, per aderire alle celebrazioni del Primo Centenario dell’Argentina, e per manifestare la sua gratitudine e sentimento di appartenenza a questa nazione. Negli ultimi giorni, Parrilli uno dei due o tre funzionari del cerchio piú stretto a fiducia della presidente dell’Argentina, ha polemizzato con le autoritá del governo della Cittá di Buenos Aires, che avevano preso la difesa del monumento. Invece non ha risposto agli italiani. Non ha risposto alle lettere inviate insieme e anche in modo personale, dal presidente di Feditalia Luigi Pallaro, di Fediba (allora la dott.ssa Pina Mainieri), del Comites di Buenos Aires Graciela Laino, della presidente del Foro Porteño delle Collettivitá Straniere Irma Rizzuti.
Non ha detto una parola nemmeno in risposta alle manifestazioni di dirigenti della collettivitá italiana che si sono radunati due volte in Piazza Colon, per chiedere che il monumento a Colombo sia lasciato al suo posto.
Nei suoi interventi di questi giorni il Segretario generale della Presidente ha detto che il monumento è stato chiesto dalla comunitá italiana di Mar del Plata. Ma sembra che sia informato male, perchè i legittimi e legali rappresentanti degli italiani di Mar del Plata, cioè il presidente del Comites Raffaele Vitiello, il presidente della Federazione di Associazioni italiane di Mar del Plata Giovanni Radina e il Consigliere del CGIE residente in quella cittá Adriano Toniut, hanno scritto una lettera per ribadire la posizione di tutta la comunitá italiana dell’Argentina, nel senso di opporsi al trasferimento del monumento.
“Chiediamo alla Presidente e a Parrilli di non giocare a dividerci”, ha detto lunedí il presidente di FEDIBA Dario Signorini durante la manifestazione di dirigenti della collettivitá in Piazza Colon per reclamare rispetto per noi e per gli emigrati che col dono del monumento hanno voluto testimoniare i sentimenti di fratellanza tra italiani e argentini.
Ribadendo questo sentimento di opposizione al trasloco del monumento comune a tutta la comunitá d’origine italiana, i nove Comites dell’Argentina si riuniranno a Mar del Plata in sostegno al Comites di quella cittá e delle posizioni comuni sul monumento a Colombo. “L’unione della comunitá è un bene prezioso che va custodito” come ha detto l’ambasciatore LaTella domenica scorsa al Coliseo, durante la Festa del 2 Giugno. Un appello che va condiviso e sostenuto se vogliamo continuare a parlare di contributo dell’emigrazione italiana allo sviluppo dell’Argentina, e dell’ereditá di cultura, di valori che l’Argentina ha ricevuto in oltre un secolo di emigrazione italiana.
Discussione su questo articolo