Dal suo rocambolesco processo di progettazione e realizzazione, al forte legame con le comunità spagnole, dagli edifici che vi si affacciano, alle manifestazioni pubbliche che vi si sono svolte, l’Avenida de Mayo rappresenta un importante pezzo di storia argentina, come spiega in un articolo il sito Italiani a Buenos Aires curato da Edda Cinarelli.
Non tutti, però, sono a conoscenza del contributo italiano alla storia di questa importante avenida.
La Buenos Aires di fine XIX secolo era una città in espansione: il processo di formazione dello stato argentino volgeva al termine, il modello agro-esportatore aveva provocato un cosiddetto boom economico e la città, già capitale del vicereame del Rio de la Plata in epoca coloniale, era stata dichiarata capitale federale della nuova nazione nel 1880.
Nonostante l’importanza istituzionale del centro urbano, Buenos Aires aveva l’aspetto di una cittadina portuale, sviluppatasi intorno allo scalo navale secondo criteri urbanistici tipici delle colonie spagnole.
Il primo sindaco di Buenos Aires, Torcuato de Alvear, convinto seguace del movimento culturale che faceva culto del modernismo e del progresso, voleva trasformare la “gran aldea” (letteralmente il grande villaggio) in una città moderna, degna capitale di un paese emergente. Tra i vari progetti per raggiungere l’obiettivo, c’era quello italiano di abbellire il centro città, attraverso la costruzione di un grande boulevard in stile europeo.
Dopo alcuni decenni di declino, l’Avenida de Mayo è stata dichiarata luogo storico nazionale nel 1997, e le diverse amministrazioni succedutesi, anche grazie alla collaborazione con alcuni enti spagnoli, hanno dato vita a progetti di riqualificazione e mantenimento della storica strada dal progetto italiano.
La comunità italiana residente a Buenos Aires con le sue circa 285mila persone si può considerare una delle più grandi città “italiane”: tra le comunità maggiormente rappresentate vi sono quelle provenienti dalle regioni italiane di Campania, Calabria, Liguria, Sicilia, Piemonte e Lombardia.