Buon Natale, di cuore, a tutti gli italiani all’estero, ovunque siano nel mondo. Ce ne vorrebbero di più, durante il corso dell’anno, di giornate così, dedicate, per tradizione, agli affetti più cari, allo stare insieme, al condividere. Pur senza abbracciarsi, anche mantenendo le distanze, a causa di questo maledetto virus che non vuole sparire definitivamente e che anzi in certe parti del mondo, penso all’Europa e all’Italia, continua a mordere forte. Ma nonostante il Covid e le misure di sicurezza che non vanno mai abbandonate, neppure in famiglia e nemmeno tra vaccinati, quanto è bello guardarsi occhi negli occhi e raccontarsi.
Per me Natale vuol dire soprattutto famiglia. Ma il mio primo pensiero, ancor di più durante questo periodo di festa, va sempre ai più fragili e bisognosi, a chi non ha un lavoro e non riesce a trovarlo pur cercandolo, ai giovani che sono allo sbando e che non riescono a programmarsi un futuro, agli anziani soli e abbandonati, a chi sta male e magari sarà costretto a trascorrere il Natale in ospedale. Ai dimenticati, a tutte quelle persone che ogni notte hanno il problema di trovare un posto per andare a dormire perché non hanno neppure la sicurezza di un tetto sulla testa.
Natale è la nascita del Bambino Gesù. Ringrazio Dio ogni giorno per tutto ciò che mi ha dato e che mi dà. Lo ringrazio anche per i momenti più bui, per tutte le volte che sono caduto, per tutti gli schiaffi in faccia che ho preso, per le cicatrici che ho addosso: lo ringrazio perché anche nelle difficoltà, sono cresciuto. Maturato. Secondo me, migliorato.
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Dedicate un brindisi anche a noi, durante queste Feste; noi brinderemo a voi, cari lettori, che siete sempre più numerosi e che siete la vera locomotiva di questo quotidiano online. Tanti auguri.