“Prende avvio oggi la mia visita istituzionale, da presidente della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama, negli Stati Uniti. Una missione annullata in precedenza, nei mesi scorsi, ma che ho fortemente voluto ripristinare, nella consapevolezza di quanto sia importante irrobustire il filone della diplomazia parlamentare che, specie nell’attuale contesto di crisi degli equilibri internazionali, può rivelarsi molto utile nel sostegno all’operato dei governi. A Washington avrò incontri ufficiali, presso il Dipartimento di Stato, con Molly Montgomery, Deputy Assistant Secretary per l’Europa occidentale e l’Unione europea, e con Karen Sasahara, Deputy Assistant Secretary per il Nord Africa, prima di raggiungere Capitol Hill, per un briefing con una rappresentanza della Commissione Esteri del Senato americano presieduta da Bob Menendez”. Così, Stefania Craxi, senatore di Forza Italia e presidente della Commissione esteri a Palazzo Madama.
“Questo mio primo giorno in terra statunitense – informa Craxi – sarà arricchito dagli incontri con esponenti della comunità italiana, in particolare – dopo la visita alla Holy Rosary Church e al Museo Nazionale dell’Emigrazione italiana – con gli studenti del Progetto ‘Storia e memorie’, promosso dalla Commissione per la Biblioteca e l’Archivio Storico del Senato della Repubblica. Nella giornata di giovedì, dopo un primo scambio di riflessioni con gli esperti dell’Atlantic Council, è in programma un colloquio con una delegazione della Italian American Congressional Delegation presieduta dal democratico Bill Pascrell e dal repubblicano Mark Amodei, che precede una serie di incontri con gli esponenti dei Comites, gli organismi rappresentativi dei nostri connazionali all’estero, e con i Direttori esecutivi italiani presso il Fondo Monetario Internazionale e presso la Banca Mondiale, Domenico Fanizza e Matteo Bugamelli”.
“Tengo fortemente a questa visita istituzionale – conclude Craxi -, nel corso della quale intendo riaffermare con gli interlocutori istituzionali statunitensi le ragioni del forte legame che unisce le due sponde dell’Atlantico, e la necessità che i nostri Paesi si muovano con sempre maggiore determinazione lungo un percorso di rafforzamento dei rapporti bilaterali, alla luce della comunanza di valori e di interessi concreti da salvaguardare nel nuovo quadro internazionale che si delinea all’orizzonte”.