Progetto “Italia-Usa: cibo, lingua e cultura”: è questo il titolo della Conferenza stampa tenutasi lo scorso venerdì alla Camera dei Deputati e che ha illustrato i risultati dell’omonimo progetto pilota di formazione linguistica orientato all’enogastronomia.
“In tale progetto, che ho sostenuto con convinzione, nato dall’intesa tra l’Istituto Marconi di New York, l’Istituto Artusi di Roma, l’Istituto Garibaldi sempre di Roma ed il Rotarian Gourmet, che ha sponsorizzato l’iniziativa, con la supervisione del Prof. Marucci del MIUR, due ragazzi italoamericani che, a New York, frequentano la Scuola Marconi, hanno usufruito di una borsa di studio per un periodo di formazione di tre mesi a Roma”. Lo scrive in una nota Fucsia Nissoli FitzGerald, deputata eletta nel Nord e Centro America.
“Essi – prosegue Nissoli – hanno potuto seguire un percorso didattico personalizzato che ha privilegiato l’apprendimento linguistico centrato sull’enogastronomia in cui l’italiano è risultato lingua viva, concreta, appartenente alla quotidianità del vivere e non solo lingua di puro studio.
Si tratta di un esempio innovativo di promozione linguistica da proseguire e rafforzare. Infatti, nel mio intervento introduttivo alla conferenza stampa ho sottolineato come questo progetto si inserisca bene nel solco degli Stati Generali della lingua italiana e rappresenti un primo passo, positivo, per mettere a punto una nuova modalità di promozione della lingua italiana nel mondo. Una opinione confortata dalle dichiarazioni del Prof. Marucci, Ispettore Tecnico del MIUR, che ha giudicato i risultati ottenuti molto buoni e utili al Ministero per ipotetiche istituzionalizzazioni di questi percorsi formativi”.
“Con questo progetto – prosegue l’On. Nissoli – abbiamo cercato di mettere insieme la lingua di Dante con la promozione del nostro Sistema-Paese dove la cucina italiana gioca un ruolo molto importante. Credo che dobbiamo lavorare in questa direzione per innovare la nostra promozione linguistica legandola ad aspetti concreti della nostra vita quotidiana, in modo che si capisca l’utilità dell’italiano per comprendere gli altri aspetti della nostra cultura. Insomma, un esperimento riuscito grazie alle sinergie attivate ed all’entusiasmo e competenza dei componenti il gruppo di lavoro, un esperimento che sarà utile al Ministero dell’Istruzione – conclude la deputata – per la messa a punto di un modello replicabile”.
Discussione su questo articolo