“Hanno costruito questa società. I bamboccioni, infatti, sono le vittime di un sistema e organizzazione sociale di cui devono fare il “mea culpa” i genitori”. (Renato Brunetta)
“La misura interessante per i giovani è quella di, come io dico, mandare i bamboccioni fuori di casa”. (Tomaso Padoa Schioppa)
“Se 10mila giovani se ne sono andati dall’Italia, non è che qui sono rimasti 60 milioni di ‘pistola’”. (Giuliano Poletti)
ATTUALIZZANDO… LA RASSEGNAZIONE È IL PROBLEMA
La rassegnazione è il problema maggiore per l’Italia, se davvero vogliamo coltivare, almeno questo, la speranza di risollevarci. Vi propongo una indicazione precisa: l’entusiasmo con cui sono state accolte due notizie, il lieve miglioramento, 1,8 – rispetto alle previsioni – del prodotto interno lordo; il lievissimo calo – dal 67,3 al 66% ! – dei giovani che restano a casa dei genitori, dopo la fine degli studi.
ENTUSIASMO SENZA MOTIVO
Entusiasmo per questi risibili miglioramenti? Vuol dire che siamo proprio rassegnati al peggio! Quanto al pil, ammesso che le previsioni siano esatte, passeremo dall’ultimo posto al terzultimo, se non al penultimo, in campo europeo. Perché non si riflette sul fatto – gravissimo – che non siamo riusciti ad agganciarci alla media che registrano, per la ripresa, i Paesi più forti di noi?
ECONOMIA DISASTRATA
La nostra economia è disastrata per tante ragioni, in particolare due, micidiali: il regime fiscale oppressivo; i danni prodotti da un governo che ha ucciso la voglia di fare investimenti, sia per l’impresa pubblica, sia per quella privata.
BAMBOCCIONI ULTRA TRENTENNI?
Quanto ai “bamboccioni”, il rilevamento è ridicolo: prende in esame una fascia di età tra i 18 e i 34 anni, ma si può? A diciassette anni io ero fuori di casa e a trenta avevo già tre figli e un lavoro direttivo nei giornali. Non sono un genio né un caso isolato – la maggior parte dei giovani negli anni 60 e 70 erano simili a me – e neppure voglio dare colpe ai giovani di oggi: la responsabilità principale è nostra, padri e nonni.
DOBBIAMO SCUOTERCI…
Ma se il 66% di giovani (e di mezza età!) si rifugia in casa dei genitori, in famiglia, dovremmo tener lontana la pur minima esultanza. Al contrario, è urgente cercare energia e risorse per dare uno scossone ai problemi e risalire, ma sul serio.
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