Benvenuti nell’Italia della ditta "truffatori &imbroglioni". Al Sud come al Nord e al Centro: a ciascuno le sue truffe. E il suo scandalo, non necessariamente proveniente dal mondo della politica e dintorni, da primari ospedalieri truffatori, parenti di potenti che vanno a quel posto allo Stato, e quant’altri. In Italia lo scandalo a qualsiasi titolo non ha il privilegio di questa o di quella regione: ne siamo pieni fino al collo. Ma questo ci mancava, ancorchè in sonno da sempre: l’imbroglio dei falsi ciechi che guidano l’auto e degli infermi, zoppi poverini, mutilati e stronchi, che vanno di corsa. Sì, corrono come lepri, manco fossero impegnati in una gara di qualificazione ai Giochi Olimpici. La Toscana ne ha scoperti di grossi: ciechi al volante e infermi che zompettano.
Basta però guardarsi intorno per capire che siamo davanti ad una piaga nazionale. Specchio spesso reale della vita, il cinema ha mostrato in maniera cruda e insieme ironica questa tendenza tipicamente italiana. Il falso disabile truffaldino che imbroglia gli istituti di previdenza con ardite perverse architetture e ingegnosi trasformismi. In "Benvenuti al Nord", il sequel del fortunatissimo "Benvenuti al Sud", il protagonista Claudio Bisio smaschera un falso cieco che vuole lavorare nell’ufficio postale di chi lui è direttore. Quando finzione e realtà combaciano alla perfezione.
All’isola d’Elba, nella campagna di Portoferraio, un imbroglione di 67 anni è stato incastrato da un video girato dai carabinieri. L’osservato speciale risulta ufficialmente ipovedente con una capacità lavorativa ridotta del 90 per cento, e titolare da oltre dieci anni di una pensione d’invalidità. Affetto ufficialmente da gravissimi problemi alla vista, il truffatore dell’Elba, andava su e giù al volante della macchina per i tornanti dell’isola senza uno straccio di occhiali da vista o di lenti a contatto. Normale, per lui, possessore di una patente di guida senza prescrizioni. I carabinieri hanno certificato che il soggetto "è autonomo e in grado di svolgere una vita del tutto normale". Il danno per l’Inps ammonterebbe a oltre 30mila euro, tenuto conto che il falso cieco ha riscosso ogni mese una pensione di 267 euro per la sua invalidità. A cui va aggiunta la pensione vera al compimento del 65° anno: 465 euro al mese. Un caso limite, smascherato dai carabinieri, che indagavano da tempo. Nel filmato si vede il falso cieco salire in auto, mettersi al volante con la massima tranquillità, e scendere con disinvolta autorevolezza per una strada tortuosa. Una guida sicura, nel pieno rispetto delle norme del codice della strada, non delle leggi dello Stato, da lui truffato almeno per un decennio.
L’isola d’Elba ha aperto così una finestra sul malcostume dilagante in Italia. In Toscana, poi, regione che viene giudicata virtuosa. Il falso cieco di Portoferraio è solo uno dei tanti episodi di truffa di falsi invalidi ai danni dell’Inps. Il cinema ci è arrivato molto prima degli ispettori degli istituti di previdenza. Ricorderete (impossibile dimenticarlo) Roberto Benigni in "Jhonny Stecchino" e quella scena esilarante. Il protagonista finge di avere una mano ballerina per riscuotere più soldi da una compagnia assicurativa dopo un incidente. Altrettanto magistrale l’interpretazione di Gigi Proietti in "Dropout", diretto da Tinto Brass. Anche l’attore romano nella parte di un finto cieco, con Vanessa Redgrave e Franco Nero. A San Marco a Prato, ancora in Toscana, un falso invalido chiedeva l’elemosina all’altezza di un semaforo. Raccolti un po’ di euro, buttava via la stampella e si metteva a correre.
A Lucca, una non vedente, titolare anche lei di una pensione d’invalidità, si dedicava ai furti nella casa del vicino. Smascherata da una telecamera di sorveglianza, ha patteggiato otto mesi e 300 euro di multa. Ad Asti, in Piemonte, notizia di lunedì, un’altra falsa cieca è stata fotografata mentre lavorava tranquillamente come giardiniera presso una famiglia. L’Inps l’ha accusata di truffa aggravata: ha percepito in cinque anni 66mila euro di pensione. Senza averne ovviamente diritto.
Secondo i dati ufficiali forniti dall’Inps riferiti al 2010, solo in Toscana sono stati accertati 453 casi di revoca della pensione su 6.633 verifiche. Le truffe dei falsi invalidi mandano in bestia i veri disabili. Superfluo spiegare le ragioni di tantissime persone, un popolo, irritate davanti all’affollata presenza della "truffatori&Imbroglioni riuniti". Una balorda società.
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