L’Italia torna a parlare del ponte sullo Stretto di Messina. Ancora una volta. E’ un sogno vecchio di 130 anni e più, se proprio non si vuole andare indietro di due millenni, quello di collegare Scilla e Cariddi con un tunnel o un ponte. Il primo progetto era assolutamente avveniristico e prevedeva l’attraversamento dello Stretto di Messina con un tunnel sottomarino. A renderlo quasi ‘fantascientifico’ era la data in calce al progetto dell’ingegner Carlo Navone, il 1870.
Si torna a parlare del Ponte perché il premier Matteo Renzi, intervenendo alla celebrazione per i 110 anni della Salini-Impregilo alla Triennale di Milano, ha lanciato una sfida all’impresa: “Vi lancio una sfida, quella di completare il grande progetto che Delrio chiama Napoli-Palermo per non chiamare ponte sullo Stretto, che e’ di fatto il collegamento tra Napoli e Palermo in un’operazione che porti non solo posti di lavoro, ma che sia utile per una struttura che tolga la Calabria dall’isolamento in cui si trova e che poi consenta di avere una Sicilia più vicina e raggiungibile”.
“Vi sfido su questo – ha aggiunto Renzi -, noi siamo pronti. Per cui se voi siete nelle condizioni di portare le carte e sistemare cio’ che e’ fermo da 10 anni, noi lo sbocchiamo”. “Questa sfida che voglio lanciare in modo provocatorio si collega con quello che in questi anni abbiamo cercato di terminare, le opere degli altri. La Variante di Valico, la Quadrilatero fra Umbria e Marche, il tema del Terzo valico fra Liguria e Piemonte, la Napoli-Bari e naturalmente la Salerno-Reggio Calanbria che dal 22 dicembre sarà percorribile senza più un cantiere”.
LE REAZIONI POLITICHE “Il Ponte sullo Stretto? Se ci sono i soldi si fa, non sara’ certo la Regione a mettersi di traverso”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
“Bene Renzi sul Ponte sullo Stretto, oggi ha detto ‘noi siamo pronti, ci siamo’; ora come gruppo di Area Popolare presenteremo, alla prossima capigruppo alla Camera, la richiesta per calendarizzare nei prossimi tre mesi la nostra proposta di legge sulla realizzazione del ponte sullo Stretto”. Così il capogruppo alla Camera di Ap, Maurizio Lupi, nel corso di una conferenza stampa.
Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato, nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi: “Se Renzi vuole davvero riprendere il grande progetto del ponte sullo Stretto che fu di Craxi e Berlusconi, fa una cosa buona e giusta. Ogni critica a centrodestra sarebbe solo ridicola perché le grandi opere, ove corrispondono alla maggiore competitività della nazione, sono coerenti con l’approccio liberale alla crescita”.
Pippo Civati, Possibile, è convinto che “Renzi vuole mantenere le promesse di Berlusconi”, mentre Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, sulla sua pagina Facebook commenta così: “Pure il ponte sullo Stretto… Non ho parole… Non ci sono soldi per le pensioni, per il terremoto, per le case popolari, ma Renzi la spara grossa… Ormai siamo alle #RenziVendite”.
Il ponte divide anche il fronte Lega – Fratelli d’Italia. Matteo Salvini dice no al progetto: “Renzi lancia un’idea geniale e nuova… il ponte sullo Stretto! Io sono contrario. Il 90% dei treni in Sicilia è a binario unico e la metà vanno a gasolio: una persona normale si occupa del Ponte o di far funzionare i treni? Da Trapani a Ragusa sono 10 ore e mezza di treno”.
Dice invece sì il partito guidato da Giorgia Meloni, che con il capogruppo nazionale Fabio Rampelli in una nota spiega: “Il partito del ‘No a tutto’ ha gia’ fatto danni all’Italia: a Roma per esempio… Rinunciare alle grandi opere e ai grandi eventi per paura di dover gestire migliaia di miliardi significa arrendersi al malaffare, senza neppure combatterlo. Che il Ponte sullo Stretto sia un’opera strategica per l’Italia lo sanno anche i sassi”, “un volano” per l’economia di Calabria e Sicilia.
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