La Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio estero a maggio, in occasione dell’incontro tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, in una nota afferma: “Con le esportazioni Made in Italy in Russia che sono ulteriormente diminuite dell’11% a maggio, rispetto allo scorso anno, è importante la ripresa del dialogo diretto tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin per creare le condizioni per superare sanzioni ed embargo russo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, appena rinnovato sino alla fine del 2019”.
“Il risultato – precisa la Coldiretti – è stato che per questi prodotti agroalimentari le spedizioni italiane in Russia sono state completamente azzerate. Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia – continua la Coldiretti – si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy”.
Infatti in Russia nei supermercati a farla da padrone è l’italian sounding, ovvero tutti quei prodotti che sembrano italiani ma non lo sono affatto. Si tratta di vera e propria contraffazione. E il guaio è che a potenziare la produzione del falso made in Italy non è stata solo l’industria russa, ma – sottolinea Coldiretti – anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall’embargo come la Svizzera, la Biolorussia, l’Argentina o il Brasile che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati nel Paese di Putin.
Quello nei confronti della Russia “è un blocco dunque dannoso per l’Italia, anche perché al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento. Complessivamente le esportazioni Made in Italy sono risultate nel 2017 inferiori di 3 miliardi a quelle registrate nel 2013, l’anno prima dell’embargo”.