L’on. Fedi è intervenuto in Aula per esprimere il voto favorevole del gruppo del Partito democratico alla ratifica del memorandum d’intesa tra l’Italia e il Qatar in materia di lotta alla criminalità.
Nel suo intervento Fedi ha sottolineato come il provvedimento miri a definire uno strumento giuridico per regolamentare la collaborazione di polizia, per la repressione dei reati e l’individuazione dei criminali, azioni che richiedono un intervento comune tra le autorità dei due Paesi.
“Si tratta – ha ricordato Fedi – di continuare l’azione di collegamento tra le forze di sicurezza, di polizia e di intelligence in un contesto internazionale che richiede sempre maggiore attenzione, come i fatti di questi giorni ci insegnano in modo drammatico, sia per contrastare il crimine organizzato transnazionale che il terrorismo”.
Fedi ha accennato un’analisi della situazione attuale del Qatar, rispondendo anche ad alcune critiche mosse da alcuni gruppi parlamentari. “Il Qatar ha avviato una stagione di riforme sul piano politico, economico e sociale, nonostante si registrino ancora tentennamenti, ad esempio per il cosiddetto processo di ‘qatarizzazione’, che rischia di trasferirsi dalle istituzioni e dal settore pubblico al privato e alle stesse gare di appalto, con potenziali effetti negativi anche sulle nostre imprese e aziende. Sono contraddizioni – ha continuato Fedi – che si evidenziano anche nell’incapacità di bloccare i flussi di finanziamento alle organizzazioni jihadiste, nelle inchieste di corruzione, nelle denunce per sfruttamento ai danni dei lavoratori immigrati. Temi che vanno attentamente discussi e analizzati. Tuttavia, gli accordi di collaborazione internazionale tra Paesi, proprio come questo che stiamo assumendo oggi, possono favorire impegni più determinati nel contrasto all’illegalità, nel promuovere ulteriormente l’azione riformatrice e i cambiamenti alla governance interna di quel Paese”.
“Per quanto riguarda gli aspetti di politica internazionale – ha ricordato Fedi, concludendo il suo intervento – il Qatar ha rappresentato per il biennio 2006-2007 il mondo arabo nel Consiglio di sicurezza, ha partecipato, unico Paese arabo, alla missione UNIFIL 2 in Libano, ha ottenuto un importante successo diplomatico nel giugno 2008 con l’accordo raggiunto dalle fazioni libanesi dopo cinque giorni di negoziati a Doha, ha ospitato, sempre nella sua capitale, i negoziati tra le varie parti coinvolte nella crisi del Darfur e svolge un’utile azione nell’area. Per queste ragioni, diamo il nostro voto favorevole alla ratifica di questa intesa”.
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