La Union de Industriales Fideeros de la Republica Argentina (Uifra), l’associazione che raccoglie i produttori di pasta, ha reso noto una indagine della International Pasta Organization sulla produzione e i consumi del 2015. Al comando in entrambe le graduatorie, che mettono assieme pasta secca e fresca, c’è ovviamente l’Italia con 3.475.872 tonnellate per quello che riguarda la produzione e 24,9 chili per ciò che concerne i consumi pro capite annui. Due primi posti storici confermati anche nelle ultime rilevazioni.
Al secondo posto ci sono poi rispettivamente gli Stati Uniti (2.000.000) e la Tunisia (16 chili). Ma l’Argentina è tra le ‘top ten’ in entrambe le graduatorie: se si guarda la produzione oggi è ottava con 390.171 tonnellate, seconda in Sudamerica dietro al Brasile (6º), mentre per i consumi si trova al sesto posto (9,1 chili) un altro secondo posto in Sudamerica alle spalle del Venezuela (terzo assoluto con 12 chili).
In tutto il mondo si producono annualmente quasi 14 milioni di tonnellate di pasta secca e un 25% di questa cifra proviene dall’Italia, mentre la quota dell’Argentina è lo 0,7%. Da sottolineare poi che gli Stati Uniti, dopo l’Italia sono il secondo Paese produttore al mondo, non compaiono però tra i primi dieci nella graduatoria dei consumi.
Per l’Argentina però il consumo di pasta secca ha avuto un andamento altalenante nel ultimi anni: in crescita da 7,32 chili a 7,69 prendendo in esame il 2012 e 2013, poi si è assistito a un leggero calo, così si è passata a un 7,59 nel 2014 per poi arrivare al 7,49 del 2015. Nonostante la diminuzione ci è però mantenuti a un livello superiore rispetto al 2012.
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