Il governatore della provincia argentina di Entre Rios, Gustavo Bordet, e’ stato ospite ieri sera dell’ambasciata d’Italia a Buenos Aires, dove ha illustrato i punti di forza dell’economia provinciale e auspicato la crescita di iniziative comuni italo-argentine in settori a forte potenziale come l’industria cinematografica e il turismo.
Va detto che le storiche relazioni politiche, economiche e commerciali dell’Italia con l’Argentina si sviluppano lungo molteplici direttrici, ed attualmente una delle piu’ importanti a Buenos Aires e’ il progetto ‘Italia en 24′, che consiste in incontri operativi fra le autorita’ delle 24 province argentine con imprenditori e responsabili politici e diplomatici italiani.
Dando il benvenuto al governatore Bordet, l’ambasciatore d’Italia Giuseppe Manzo ha indicato che “anche ad Entre Rios la presenza della comunita’ italiana, forte di almeno 6.000 connazionali, e’ un elemento che sostiene, fra le altre cose, la produzione agricola provinciale”.
“Chi non conosce il miele di Entre Rios?”, ha poi sottolineato, aggiungendo il turismo ai settori economicamente significativi di questa provincia. Ed in proposito Manzo ha ricordato che “fra pochi giorni l’Italia presentera’ nella Fiera internazionale di turismo (Fit 2019) di Buenos Aires una Guida speciale dedicata al ‘Turismo delle Radici’, attraverso cui gli argentini di origine italiana potranno visitare la Penisola per scoprire i luoghi da cui sono partiti i loro antenati”.
Il diplomatico italiano ha infine segnalato la presenza fra gli ospiti dell’evento di Roberto Stabile, responsabile delle Relazioni internazionali dell’Anica, indicando che il 15 ottobre comincera’ il 2/o Festival internazionale del cinema di Entre Rios in cui vi sara’ una sezione speciale dedicata all’Italia. Il governatore Bordet da parte sua ha ringraziato l’Italia per “l’impegno che manifesta per lo sviluppo delle relazioni con l’Argentina” che, ha spiegato, “non sono solo economiche ma culturali, sociali ed umane, in una provincia dalle grandi tradizioni di apertura all’emigrazione e di costruzione della democrazia”. (ANSA)