Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale Mohamed Mossi, il presidente egiziano. Al termine dell’incontro il presidente della Repubblica ha espresso "apprezzamento per i principi che verranno sanciti nella nuova Carta costituzionale del nuovo Egitto democratico". Napolitano ha “apprezzato moltissimo”, in particolare, “che il primo principio sia quello dell’uguaglianza dei diritti tra tutti i cittadini". L’inquilino del Quirinale ha voluto ricordare a Morsi che anche nella Costituzione italiana si tutela l’uguaglianza tra i cittadini "senza discriminazione di sesso, religiosa, ossia nel rispetto di tutte le confessioni, assicurando così la libertà religiosa, e senza discriminazione di etnia”. Dunque, il capo dello Stato ha ribadito “grande soddisfazione nel sentire enunciare questi principi dal presidente egiziano".
Fra le altre cose Napolitano ha anche commentato le reazioni scatenatesi in Libia dopo la diffusione del film Usa su Maometto che ha portato alla morte dell’ambasciatore americano Chris Stevens. Film come questo, sono ”fenomeni deprecabili, di offesa a qualsiasi religioso”, ai quali, però, non si può rispondere con atti terroristici. L’amicizia tra Egitto e Italia e la collaborazione tra i due Paesi per completare il processo di pace nell’area mediorientale possono ”sbarazzare il campo anche da pericoli di risposte terroristiche irrazionali”, ha aggiunto il capo dello Stato.
Da parte sua, il presidente egiziano ha dichiarato che sono storici i rapporti che legano Italia ed Egitto, rapporti che “stiamo portando verso nuovi orizzonti in tutti i settori, dall’industria all’energia”. Morsi ha ringraziato le istituzioni e il popolo italiano per il sostegno dato all’Egitto durante il periodo della rivoluzione. "Tutte le aziende italiane che operano in Egitto non hanno smesso di lavorare durante la rivoluzione e anche il numero dei turisti italiani nel paese non diminuito, se non in basse percentuali", ha detto Morsi, il quale ha auspicato “un futuro con più pace e cooperazione” fra l’Italia e il suo Paese. Il presidente dell’Egitto ha sottolineato come "la pace nel mondo ha bisogno di contatti e di rispetto reciproco da parte di tutti, su religione e opinioni diverse": "la pace non si realizza senza rispetto reciproco e noi in Egitto rispettiamo la diversità e tutti i popoli".
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