Si e’ tenuta a Buenos Aires la celebrazione dei cento anni dell’Ambasciata italiana in Argentina. L’evento, organizzato presso la Residenza, e’ servito ad onorare “un secolo di storia, cultura e amicizia tra i due popoli”.
“In questi cent’anni ci sono stati dei rappresentanti delle relazioni bilaterali: ambasciatori e politici italiani”, ha detto l’ambasciatore Fabrizio Lucentini, aggiungendo che “ci sono stati anche dei protagonisti: gli italiani che venivano qui per trovare un nuovo futuro”, ritenuti “i rappresentanti dei legami bilaterali di Italia e Argentina”.
Per Lucentini, la profondita’ di questi legami “non e’ una questione di convenienza strategica o di momento storico” ma di “radici comuni” che uniscono italiani e argentini.
“L’Italia e’ sempre stata al fianco dell’Argentina e lo sara’ sempre”, ha concluso.
Ospiti dell’ambasciatore Fabrizio Lucentini sono stati, fra gli altri, il nuovo ministro degli Esteri dell’Argentina, Gerardo Werthein; e i ministri dell’Economia, Luis Caputo; della Giustizia, Mariano Cuneo Libarona e della salute, Mario Lugones insieme a diversi rappresentanti della comunita’ italiana, tra cui imprenditori e politici come Ricardo Merlo, presidente del Movimento associativo italiani all’estero (Maie), Dario Signorini, presidente Comites Buenos Aires, o l’ex parlamentare MAIE Claudio Zin.
L’edificio dell’ambasciata, noto come Palacio Alvear, si trova in viale Libertador nel quartiere di Palermo della citta’ di Buenos Aires. Apparteneva alla famiglia dell’allora presidente Marcelo Torcuato de Alvear e fu venduto al Regno d’Italia nel 1924, quando la penisola decise di istituire in Argentina un’ambasciata al posto della delegazione di diplomatici che erano nel Paese dal 1861 e in coincidenza con la visita del principe Umberto II.