Daniela Ruffino, deputata di Azione, commentando i dati forniti dall’Istat sul calo della popolazione giovanile in Italia, commenta: “Rispetto al 2003 in Italia sono diminuiti di 3 milioni i giovani compresi nella fascia d’età 18-34. È una delle istantanee scattate dall’Istat, aggiungo una delle più inquietanti. Se si va indietro al 1994, il numero di giovani che mancano sale a 5 milioni. Si parla di un circa l’8% dell’attuale popolazione”.
“Secondo il rapporto Istat, il calo della popolazione nella fascia giovanile è solo in parte da imputare alla denatalità. La maggior parte è invece imputabile a un flusso migratorio ininterrotto, che dura da oltre 30 anni, verso gli altri Paesi, europei ed extra-europei”.
“L’Italia – prosegue Ruffino – si conferma un Paese inospitale per i giovani, con o senza laurea. Manca il lavoro, quello che si trova è un lavoro ‘povero’, mal pagato e spesso dequalificato. Il quadro non ha tinte ancora più fosche, sottolinea Istat, solo grazie alla maggiore fecondità degli immigrati, fenomeno che si concentra soprattutto nel Nord Italia”.
Secondo la deputata “tutte le politiche fin qui messe in campo, da questo ma anche dai governi precedenti, hanno puntato ai sussidi e agli incentivi per la natalità. Trascurando il fattore primario: uomini e donne in età fertile hanno lasciato e continuano a lasciare l’Italia alla ricerca di lavoro e di occasioni di vita altrove. Meloni si risparmi la propaganda elettorale sulle politiche familiari e si preoccupi invece di come trattenere in Italia chi vuol mettere su famiglia, ma lo fa in Germania o in altri Paesi”.