E’ sabato il giorno preferito per nozze e unioni. La preferenza per il sabato è particolarmente accentuata nel caso dei matrimoni religiosi (53,1%) mentre nel caso delle unioni civili è del 39,4%. Il giorno meno opzionato per i matrimoni è il martedì: in questo giorno si sono celebrati il 3,5% dei matrimoni religiosi e il 6,1% di quelli civili.
Il giorno della settimana, invece, in cui si sono costituite meno unioni civili è la domenica (6,8%), seguita dal martedì (7,4%). I dati arrivano dal report Istat su matrimoni e divorzi.
L’Istituto di statistica osserva sostanzialmente due picchi: uno a inizio settembre che poi degrada lentamente fino a fine ottobre, l’altro a giugno al culmine di un periodo più ampio che va da metà aprile a inizio agosto.
Le cinque date del 2023 in cui ci si è sposati e uniti di più sono tutte di sabato e, in graduatoria decrescente, sono: 9 settembre, 2 settembre, 24 giugno, 23 settembre e 10 giugno.
Il 17 giugno, pur essendo un sabato nel periodo di picco, si trova, invece, in decima posizione.
Per i matrimoni religiosi le prime cinque date in graduatoria ricalcano perfettamente quelle complessive, mentre per quelli civili le cinque date preferite sono le stesse ma posizionate in ordine diverso con in testa il 23 settembre.
Anche per le unioni civili la data preferita è stata sabato 9 settembre, seguita dal 10 giugno (presente anch’essa nella “top five” complessiva), dal 16 settembre, dal 3 giugno e dal 20 maggio.
L’Italia si conferma meta del “turismo matrimoniale”: esercita infatti una forte attrazione per numerosi cittadini residenti all’estero, soprattutto in paesi a sviluppo economico avanzato.
Nel 2023 si rilevano 3.337 nozze tra sposi entrambi stranieri e non residenti, quasi il 2% di tutti i matrimoni.
A partire dal 2020 questa tipologia di nozze (coppie di entrambi stranieri e non residenti) aveva subito una consistente flessione a causa delle restrizioni imposte alla mobilità internazionale, passando dai 4.094 del 2019 ai 918 del 2020 (-77,6%); nel 2021 si è avviata una fase di ripresa (1.574) consolidatasi negli anni successivi.
I matrimoni tra stranieri in cui almeno uno dei due sposi risulti residente in Italia (depurati quindi dall’effetto del “turismo matrimoniale”) nel 2023 sono stati 5.184, stabili in valore assoluto rispetto ai 5.142 dell’anno precedente.
Va ricordato che in molti casi i cittadini immigrati arrivano in Italia dopo aver già contratto il matrimonio nel paese di origine oppure vi fanno temporaneamente ritorno per questo scopo; un significativo numero di celebrazioni di cittadini stranieri residenti in Italia, quindi, avviene all’estero e non rientra tra i matrimoni oggetto della rilevazione.