Anche due italiani tra i dispersi in Israele. Si trovavano in un kibbutz a Beeri, sono padre e figlio italiani con doppio passaporto. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1.
“Si tratta di due cittadini italiani che hanno anche il passaporto israeliano, quindi con doppia cittadinanza, che erano nel kibbutz di Beeri e che non sono rintracciabili. Con le autorità israeliane stiamo verificando dove sono e cosa possa essere accaduto loro”, ha affermato Tajani.
“Mi auguro che non siano stati presi prigionieri e portati nella Striscia di Gaza, non abbiamo notizie in questo senso e nell’altro”.
Sugli italo-israeliani dispersi “la nostra ambasciata, il consolato e l’Unità di crisi del ministero degli Esteri sono al lavoro, in contatto sempre con le autorità di Tel Aviv”, ha sottolineato il ministro. “Non abbiamo notizie negative su cittadini italiani, soltanto questi due con passaporto israeliano e passaporto italiano non rispondono alle chiamate e non sappiamo dove sono”, ha ribadito in conclusione.
Intanto è “assedio totale” della Striscia di Gaza. Le autorità israeliane hanno tagliato le forniture di elettricità, cibo, carburante e acqua in risposta all’attacco lanciato sabato dalle milizie di Hamas che ha gettato Israele nel terrore. Mentre i razzi palestinesi piovono ancora su varie zone di Israele, tra cui Gerusalemme e Tel Aviv, i raid sulla Striscia si intensificano e le forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere di aver mobilitato in sole 48 ore circa 300mila riservisti.
Benjamin Netanyahu domenica ha detto a Joe Biden che Israele non ha altra scelta che lanciare un’operazione di terra a Gaza. “Dobbiamo entrare”, il messaggio del premier israeliano al presidente Usa, secondo fonti israeliane e statunitensi citate da Axios. Biden non avrebbe tentato di dissuadere il leader israeliano, che incontrando le autorità locali del sud del Paese ha esortato il popolo a “restare saldo perché cambieremo il Medioriente. Hamas attraverserà momenti difficili e terribili, abbiamo appena iniziato”.
Il bilancio finora è di almeno 900 morti e 2.250 feriti in Israele, 576 vittime e quasi 3.000 feriti nella Striscia, oltre 50 morti solo per i raid sul campo profughi di Jabalia, uno dei più affollati di Gaza. Tra coloro che hanno perso la vita negli attacchi di Hamas ci sono 9 statunitensi e 2 francesi, mentre Russia e Regno Unito cercano rispettivamente i loro 4 e 10 cittadini dispersi.
TAJANI: SENTITO PATRIARCA DI GERUSALEMME SU CONDIZIONE CRISTIANI. TELEFONATA ANCHE CON L’OMOLOGO EMIRATINO PER LA ‘DE-ESCALATION’
A seguito delle telefonate del fine settimana con i Ministri degli Esteri di Israele, Egitto e Giordania, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha avuto oggi contatti telefonici con il titolare degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Abdullah bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, e con il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Contatti con altri Ministri degli Esteri di Paesi della regione sono previsti nelle prossime ore. Lo riferisce in una nota la Farnesina. “L’Italia sta lavorando con i principali partner internazionali e con gli attori più importanti a livello regionale per giungere a una rapida de-escalation”, ha sottolineato il Vicepremier.
“Abbiamo ribadito la condanna dell’atroce attacco di Hamas contro Israele ma vogliamo scongiurare un ulteriore allargamento del conflitto, con il coinvolgimento di altri attori come il Libano, dove il nostro Paese è impegnato da anni con militari per garantire la pace”. Nel corso del colloquio con il Ministro emiratino, Tajani ha espresso apprezzamento per gli appelli alla moderazione di quelle Autorità, che hanno esortato Hamas a cessare le ostilità. “Hamas vuole impedire il riavvicinamento di Israele con i Paesi arabi, bloccando le prospettive di pace in Medio Oriente: i Paesi del Golfo possono svolgere un ruolo molto importante a favore della pace, anche per salvaguardare la positiva dinamica degli ultimi mesi”, ha commentato il Vicepremier. Tajani si è anche confrontato sull’attuale condizione dei cristiani in Terra Santa con il Cardinale Pizzaballa, che ha fornito un aggiornamento sulla situazione nella città di Gerusalemme.