"Nessun Paese è immune da rischi, Isis ha fatto proseliti anche in Occidente. E’ evidente che si tratta di un problema di cui l’intera Europa ha non solo il dovere, ma anche l’interesse a occuparsi". Lo afferma la ministra degli Affari esteri, Federica Mogherini, in un’intervista a Repubblica. "Quello che sta succedendo in Medio Oriente – prosegue la titolare della Farnesina – oltre che un’emergenza umanitaria è legato alla sicurezza europea e italiana".
Mogherini ricorda che "l’Isis è un’organizzazione terroristica che usa la religione per perseguire il proprio disegno sanguinario. L’Islam non ha nulla a che fare con tutto questo e infatti c’è stata una reazione compatta anche del mondo arabo contro chi vuole sterminare yazidi, cristiani e musulmani".
Sull’Iraq "credo che sia il tempo di assumerci le nostre responsabilità di europei e di agire da protagonisti nel mondo", aggiunge il ministro. L’Italia "può avere e sta già avendo un ruolo guida in Europa visto che abbiamo buone relazioni con tutti gli attori della regione".
Intanto il Pentagono starebbe valutando la richiesta del dipartimento di Stato Usa di inviare altre truppe in Iraq. Lo riferisce un funzionario americano, citato da ‘The Stars and Stripes’ e ‘Abc News’. Il dipartimento di Stato avrebbe chiesto meno di 300 soldati supplementari per rafforzare la sicurezza sia a Baghdad che intorno alla città. Al momento sono circa 850 i soldati in Iraq, distribuiti in due centri a Erbil e Baghdad, ma non sono coinvolti direttamente nella lotta contro i militanti dello Stato islamico. Canada, Australia e Regno Unito, aggiunge Abc News, starebbero discutendo con gli Stati Uniti della possibilità di unirsi nella lotta allo Stato islamico.
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