"Il nostro Paese non può rimanere indifferente a ciò che sta accadendo in Iraq, dove si sta consumando un massacro di proporzioni inaccettabili". Così il senatore Aldo Di Biagio, capogruppo di "Per l’Italia" in Commissione Difesa al Senato durante l’intervento in Commissione Esteri e Difesa riunite.
"Voglio ringraziare il governo – ha proseguito Di Biagio – attraverso i ministri Mogherini e Pinotti per la pronta iniziativa intrapresa sia in campo europeo che internazionale, ed i presidenti delle Commissioni per questa tempestiva convocazione".
"Dobbiamo intervenire urgentemente – ha esortato Di Biagio – per scongiurare e fermare questo vero e proprio genocidio delle minoranze religiose ed etniche, impegnandoci concretamente anche in termini di assistenza e di aiuti umanitari".
"Possiamo farlo – ha sottolineato – essendo vicini ai Curdi, dove continuano ad arrivare migliaia di profughi, e condividendo anche l’azione di supporto umanitario e militare già intrapresa dagli Usa affinché si possa efficacemente reagire e arrestare l’offensiva dell’Isis".
"La minaccia dell’Isis non si limita al solo Iraq – ha specificato il senatore – ma si spinge fino al cuore della Siria e cerca di infiltrarsi ovunque nell’arcipelago del mondo islamico, fra Africa e Medio Oriente, Turchia compresa. Dunque – ha evidenziato – dobbiamo sì intervenire urgentemente per scongiurare e fermare questo vero e proprio genocidio delle minoranze religiose ed etniche, ma che ogni intervento venga posto in essere in raccordo stretto con le autorità del governo iracheno a Baghdad, come dagli incontri del presidente Renzi di oggi mi sembra si stia facendo".
Di Biagio ha poi concluso rinnovando il suo "sì agli interventi umanitari, sì agli aiuti alle popolazioni oggetto della persecuzione degli islamici, sì agli aiuti ai curdi, anche di carattere militare".
Il senatore eletto all’estero oggi ha iniziato il suo intervento dedicando il suo primo pensiero “ai componenti degli equipaggi dei due Tornado che risultano ancora dispersi". "In queste ore, attraverso i media, riceviamo delle informazioni poco chiare, che non consentono di ricostruire le dinamiche e capire se si è trattato di una tragica fatalità o di un incidente evitabile". "Nonostante le già drammatiche conseguenze dell’evento non possiamo trascurare il fatto che se ciò fosse avvenuto in altro luogo, ci saremmo potuti trovare di fronte ad un tragedia di proporzioni ancora maggiori".
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