Un noto cantante iraniano ha rilanciato denunce di parlamentari ed esperti sul rischio per la salute rappresentato in Iran dal ‘jamming’ satellitare, le interferenze con cui vengono censurate a tratti alcune tv estere sgradite a Teheran. La pop star iraniana, che ha anche una formazione da medico, si chiama Mohammad Esfahani e, come segnalano vari media iraniani, ha scritto sul proprio sito un’accorata denuncia sugli effetti che il jamming avrebbe su donne incinte, neonati, anziani e malati. La pagina non e’ censurata nonostante l’artista si sia distinto per il rifiuto di cantare di fronte al presidente Mahmud Ahmadinejad dopo la sua controversa rielezione nel 2009. Esfahani, oltre che per la sua voce ‘celestiale’ e i suoi molti cd venduti anche all’estero, viene ricordato anche come una sorta di ‘enfant prodige’ dell’ayatollah Ruhollah Khomeini perche’, a soli 13 anni, canto’ di fronte al leader quando torno’ dall’esilio per guidare la rivoluzione islamica del 1979.
Il cantante, rivolgendosi genericamente ai ‘responsabili per le pesanti interferenze ai satelliti’ e cercando di toccare il loro cuore sottolineando che ‘anche loro hanno famiglie’, sostiene che ‘ci uccidiamo fra di noi’ con ‘pericolose radiazioni’. Le morti si consumano solo ‘perche’ voi possiate compiere il vostro dovere sul fronte dell’invasione culturale e della guerra morbida’ dell’Occidente contro i valori islamici, ha aggiunto Esfahani usando slogan della propaganda iraniana. Con un toccante elenco, l’artista cita le categorie per le quali si rischia uno ‘tsunami’ sanitario a causa del jamming: oltre a puerpere e lattanti, anche trapiantati, malati di cancro, dializzati, disabili e debilitati in genere. Esfahani ricorda le ‘grida’ di allarme gia’ lanciate da deputati ed esperti.
Proprio pochi giorni fa anche l’agenzia ufficiale Irna aveva riportato la denuncia del direttore di un Istituto ginecologico di Teheran che aveva segnalato un aumento drastico nella sua struttura (da 38 a 114 casi in cinque mesi nell’arco di due anni) di aborti riconducibili in parte alle onde della censura satellitare. L’azione del ‘governo iraniano’ che ‘blocca il segnale dei satelliti per oscurare televisioni ed emittenti radio’ era stato denunciato nel marzo scorso anche dal presidente americano Barack Obama. Noto gia’ dal 2009 quando disturbo’ emittenti come Bbc e Voice of America (VoA) fin nel sud della Russia, un jamming iraniano fra l’altro contro i servizi in persiano della stessa emittente britannica e di Voice of America era stato deprecato la settimana scorsa anche dall’operatore satellitare Eutelsat. Un oscuramento a intermittenza e’ stato lamentato sul suolo italiano da SMTv, la televisione di Stato sammarinese. L’agenzia responsabile dei mezzi di comunicazione non militari finanziati dagli Usa, la Bbg, ha messo in relazione le interferenze del 3 e 4 ottobre con l’oscuramento di telegiornali che stavano dando conto dei disordini a Teheran innescati del crollo della valuta iraniana.
Il ministero delle Comunicazioni iraniano ufficialmente nega di avere a che fare col jamming, proibito da norme internazionali, e due o tre mesi fa aveva promesso di cercare le ‘fonti’ del disturbo in quanto questo ‘ha conseguenze’, aveva ammesso confermandone i rischi per la salute pubblica. Fonti ufficiali della Commissione Salute del parlamento iraniano invece hanno sostenuto che il dicastero ‘e’ ben conscio’ di chi produca il jamming e la questione sara’ affrontata di nuovo in parlamento.
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