Una certa Elisa D’Alto, che non sappiamo se sia una vera giornalista o una persona che semplicemente si picca di passare per opinionista, mi dedica un articolo pubblicato sulle pagine di Blitz Quotidiano. L’autrice del pezzo fa riferimento alla mia "nomina" a portavoce di Futuro e Libertà nel mondo, incarico che – come sanno molto bene i lettori di ItaliaChiamaItalia e non solo – è stato del tutto inventato dalla nostra redazione, che ha pubblicato la "notizia" il giorno primo aprile: un pesce d’aprile, sì, riuscitissimo. Lo abbiamo scritto, sia suggerendo alla fine del finto comunicato di cliccare ulteriormente per approfondire (cosa che evidentemente hanno fatto in pochi), sia pubblicando la smentita nelle ore successive: decine i siti web che ci sono cascati, ci è cascata in pieno – per un po’ – persino l’agenzia Ansa.
Ragazzi, gentili colleghi, si è trattato di un pesce d’aprile, appunto. Scritto a chiare lettere sul nostro quotidiano online. Eppure la signora D’ Alto, nella furia impulsiva della polemica, non si è informata, come avrebbe dovuto: sarebbe bastata una veloce ricerca online… E così scrive, fra le altre cose: "Quando si parla di Casta, di autoreferenzialità della politica, di crisi dei partiti. Ci informa l’Ansa che il partito Fli, che nei tempi d’oro nei sondaggi oscillava tra l’1 e il 2%, ha un portavoce nel mondo. Sì, Ricky Filosa ha appena ricevuto l’incarico di rappresentare Futuro e Libertà nel resto del pianeta. Impresa davvero eroica, quella di Filosa. A volte noi italiani per primi dobbiamo fare uno sforzo di memoria per ricordarci dei futuristi, figurarsi che lavoro e che impegno quotidiano richieda dover dire al mondo, da Parigi a Johannesburg, da New York a Rangoon, quali siano le idee di Fli su questo o quell’argomento. Tanti auguri davvero allora a Ricky Filosa. Lieti di questa nomina che di sicuro risolleverà le sorti della politica italiana all’estero e in Patria, citiamo gli auguri inviati al neo-portavoce da parte di Gianfranco Fini: ‘Sono sicuro che un giovane dinamico e pieno di entusiasmo come Ricky Filosa, che ha grande esperienza nel settore degli italiani all’estero, giornalista capace di comunicare con i nostri connazionali, darà un forte contributo al partito’. Urrà!".
Fin qui quello che personalmente considero un momentaneo raptus di patologia sinistroide. Mi tocca però chiarire con alcune considerazioni. La prima: Elisa D’Alto non ha alcuna stima degli italiani all’estero, che esistono, sono moltissimi, fanno politica anche se residenti oltre confine, e hanno diritto di voto come ce l’hanno gli italiani residenti in Patria. La seconda: Elisa D’Alto ignora tutti gli sforzi che, piaccia o meno, Futuro e Libertà sta portando avanti all’estero, fra i connazionali, a livello di assistenza e – legittima – propaganda politica. La terza: la signora di cui sopra basa il suo articolo su un pesce d’aprile, dimostrando in qualche modo di essere piuttosto superficiale nella lettura delle notizie e molto emotiva nell’analisi.
Ma non è finita qui. La nostra Elisa si permette pure di fare riferimento alla mia pagina Facebook personale, citando alcune mie fotografie, "in canottiera o con gli occhiali a specchio", commentando che questa sarebbe una "pratica esteticamente discutibile": e perchè mai? Indossare una canottiera sportiva, in estate, ai Caraibi dove risiedo, è fatto "discutibile"? Con 40 gradi e un sole che ti brucia la pelle? Gli occhiali a specchio, li può usare solo un divo di Hollywood? Ma soprattutto: vuole spiegarci questa grande intellettuale, che nella sua foto allegata al suo articolo guarda in basso come se non avesse il coraggio neppure di mostrare la faccia, cosa c’entrano gli occhiali a specchio con un commento politico?
Ma la perla delle elucubrazioni mentali Elisa D’Alto la tiene per ultima, quando così conclude: Filosa su Facebook "non nasconde una certa simpatia per il Duce. Riflessione amarcord: gratta gratta, sotto la patina socialmente più accettabile di Fli, a venire fuori è sempre il caro vecchio Ventennio…". Ecco, darmi del fascista per avere pubblicato, solo recentemente, alcune riflessioni del duce, a favore del lavoro e contro i parassiti, senza sapere minimamente quali siano le mie vere idee politiche, è davvero inaccettabile. Tipico di una sinistroide. Perchè Elisa D’Alto alla fine rivela il suo peccato originale: è di certo una veterocomunista, alla ricerca ansiosa di visibilità.
Discussione su questo articolo