In base a una normativa del 1912, i figli di una donna italiana che ha sposato uno straniero prima dell’entrata in vigore della Costituzione, 1° gennaio 1948, non possono a loro volta ricevere jure sanguinis la cittadinanza. L’On. Francesca La Marca, eletta in Nord America con il Partito Democratico, in un suo intervento, giudica ciò “un’ingiustizia”, “una discriminazione insopportabile nel 2022”. E noi su questo le diamo assolutamente ragione. Poi aggiunge: “Avremmo voluto rimediare, ma non è stato possibile”.
La Marca aveva infatti presentato un emendamento teso a superare questa situazione, che però è stato accantonato. Messo da parte dal governo a cui lo stesso partito di La Marca appartiene.
E’ la solita storia. Che ci stanno a fare i soldatini di partito nel Palazzo se non riescono a portare a casa neppure un briciolo di risultato? Perché continuano a sostenere partiti e governi a cui non frega nulla degli italiani all’estero? Risposta: per la poltrona.
Senza candidatura non c’è seggio in Parlamento e senza seggio si resta a casa e ci si deve trovare un lavoro vero.
Ormai sono trascorsi tanti anni e molta acqua è passata sotto i ponti. Agli eletti all’estero dei partiti romani abbiamo smesso di credere da un pezzo. La deputata residente a Toronto, Canada, fa solo propaganda: la verità è che lei e tutti gli altri eletti nei partiti tradizionali, in Parlamento non contano un fico secco. Prova provata è il fatto che l’unico eletto all’estero che sia mai andato al governo – e che abbia ottenuto risultati, riaprendo sedi diplomatico-consolari, trovando i fondi per nuove assunzioni al ministero e presso i Consolati, contribuendo a stanziare la cifra record di 50 milioni di euro per la promozione della lingua e della cultura italiana… e potrei continuare – è stato uno che appartiene a un movimento autonomo e indipendente dalla partitocrazia romana.
Si avvicinano le elezioni politiche, dopo l’ennesima crisi di governo di questa legislatura. Agli italiani nel mondo: non fatevi fregare più.
@rickyfilosa