Nel giorno in cui esce in Francia ‘Rocco’, il documentario dedicato alla vita di Rocco Siffredi, il pornodivo si racconta in un’intervista al sito web francese Allôcine.fr, e spiega che per lui la pellicola è stata una terapia liberatrice. “Non avevo pensato a realizzare questo progetto, ma paradossalmente era necessario farlo. Era necessario lasciare andare tutto. Per me è stata una terapia”, ha detto l’attore, 52 anni.
Il film, diretto dai francesi Thierry Demaizière e Alban Teurlai, è stato presentato fuori concorso allo scorso Festival del Cinema di Venezia, e si tratta di un film intimista, in cui la vita di un pornoattore così famoso fa i conti con l’umana sofferenza.
“Non volevo che realizzassero un ritratto positivo di Rocco, ma nemmeno uno negativo. Volevo un ritratto verace, sincero. Dalle persone che hanno lavorato con me, e a cui non è piaciuto, vorrei sapere perché non piace loro il mio modo di essere”, ha proseguito l’attore, che è stato protagonista di 1.500 pellicole ed è stato con almeno 5mila donne.
L’attore ha annunciato il film su di lui su Instagram: in un video pubblicato sul social network sfoggia un francese perfetto e spiega i motivi che l’hanno spinto a raccontare in prima persona un film autobiografico sui suoi 30 anni di carriera. “Ci sono cose intime, delicate, che solo io potevo raccontare con verità”, confessa Siffredi.
Il documentario si inoltra anche nel mondo familiare, dei rapporti di Rocco Siffredi con i figli, di 17 e 20 anni, che assicurano con una certa timidezza di non provare vergogna per il lavoro del padre e anzi di essere orgogliosi di lui. E la pellicola si addentra anche nella relazione fra il pornodivo e la moglie, anche lei attrice porno, la ungherese naturalizzata italiana Rozsa Tassi, che afferma di non provare gelosia: “Rocco con me fa l’amore, con le altre fa sesso”.
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