Molto interessante sfogliare il Corriere: si trovano in queste pagine domande e risposte – se si sanno leggere – del “pensiero Italia”. Sintesi del modus vivendi, dell’improvvisazione, del sopravvivere day-by-day; del chi ha avuto, ha avuto, e dello “scurdammece d’o passato”!
Nella sezione “Primo Piano” (pag.30) un lavoratore racconta che aveva concordato con l’azienda (Poste italiane) di anticipare il pensionamento, con una retribuzione garantita fino al 2014, anno della pensione effettiva. Ora il Governo cambia la data del ricevimento della pensione, spostandola al 2017. Il neo pensionato si domanda: “ed io dal 2014 al ’17 come campo?”. Stesso Corriere, ma pag. 19: per tagliare le spese in Italia, il Parlamento ha votato che due ex Presidenti, Pivetti ed Ingrao (97 anni) non godranno all’infinito dei benefici (auto, segreteria, autista, uffici,…) mentre Fini, Violante, Casini e Bertinotti godranno (solo) per altri dieci anni di tali benefici, come d’altronde godono gli ex Presidenti della Corte costituzionale o altissimi funzionari del Quirinale (pag. 49, Rizzo). Un italiano qualunque si domanda: ma perché, con tutti i soldi che “loro” hanno di “pensione” non possono “accattarsi” una macchina ed aprirsi uno studio nel proprio Partito? Domandassero magari un consiglio a Pontone, a Penati, Lusi, …
Rubrica “Interventi&Repliche”, pag. 51: un ex membro del CSM riconosce le colpe dell’operato del CSM nel non aver isolato in anticipo, avendone avuto la possibilità, quel giudice indagato di mafia, cercando, però, di difendersi dall’idea che l’Italia ha di tale organo e cioè di un Ente preposto al “perdonismo corporativo” del giudice che sbaglia, che viene poi spostato (a far danni) in altra sede, avendo la carriera assicurata. A pag. 63, Aldo Grasso titola: “La Malagiustizia esiste e bisogna fare i nomi”. Dopo aver elencato esemplificativamente alcuni danni impressionanti provocati da “alcuni” giudici alla vita di alcuni disgraziati capitati sotto di loro, implora: “Ma chi erano quei magistrati? Altrimenti si spara nel mucchio, si alimenta un generico malcontento contro la magistratura composta in prevalenza da ‘manettari’ e ‘mozzaorecchi’. Fuori i nomi please!”
Grazie Corriere: loro ce le hanno “date”, ma noi gliene abbiamo “dette” tante!
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