"Un patto con Moratti per la conferma? Quando ci siamo parlati mi disse: ‘dobbiamo vincere’. E’ un patto banale ma semplice, e’ una clausola che il presidente chiedera’ da qui a prossimi 150 anni a tutti gli allenatori dell’Inter, ci ha chiesto di fare bene e vincere". Andrea Stramaccioni sa bene quello che Moratti si aspetta da lui ma non pensa alla prossima stagione perche’ "vincere da qui alla fine e’ un sogno, vorrebbe dire che le cose sono andate bene ma per me esiste solo Udinese-Inter". Una sfida chiave in ottica Champions.
"L’Udinese ha fatto benissimo finora e ha qualita’, dovremo essere un mix tra il mantenere le nostre caratteristiche e avere accorgimenti sui loro punti di forza", avverte il giovane allenatore nerazzurro, che vorrebbe essere "artefice del proprio destino pero’ siamo dietro e dobbiamo guardare la realta’, se chi e’ davanti non sbaglia niente siamo fuori".
Il tecnico nerazzurro sembra comunque avere le caratteristiche chieste da Moratti, a detta del quale per allenare l’Inter bisogna essere un po’ ‘pazzo’. "Per guidare questa squadra, col mio trascorso, un po’ di incoscienza la devi avere", confessa Stramaccioni, che difende anche le sue scelte di formazioni visto che qualcuno gli rimprovera di dare poco spazio ai giovani. "L’Inter ha ragazzi interessanti in prima squadra ma nel campionato italiano, per la sua struttura, i migliori ragazzi della Primavera non riescono ad affermarsi in serie A, cosa che succede invece altrove – sottolinea – La differenza tra una squadra Primavera top e una squadra di serie A e’ geneticamente importante, quelli che riescono ad affermarsi, penso a Balotelli, sono l’eccezione che confermano la regola. A me e’ stato chiesto di fare bene con questa squadra e in questo momento deve andare in campo l’Inter migliore".
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