Il patron nerazzurro Massimo Moratti ha allontanato l’ipotesi di esonero. "Non aspettatevi clamorose decisioni", ha detto il presidente dell’Inter, che, però, già da oggi, nel segreto delle stanze di Via Durini, potrebbe cominciare a riflettere sul nome del successore di Gasperini.
Il bivio decisivo sarà la sfida con la Roma di domenica. "Questa squadra si è ritrovata due giorni prima dell’inizio del campionato, ovviamente solo giocando possiamo inserire dei correttivi. Questa è una squadra che ha tanti attaccanti di qualità ma non sempre riesce a supportarli. Se giochiamo in un certo modo rischiamo troppo, in un altro fatichiamo di più a creare. Sta a me trovare la misura giusta. Sono cosciente del fatto che devo farlo in fretta e che la fiducia della società può essere a tempo", ha ammesso ieri Gasp.
E già si fanno i primi nomi: Delio Rossi e Claudio Ranieri.
Ipotesi per ora, che un’eventuale sconfitta con la Roma e un ipotetico ritardo di 6 punti dalla vetta potrebbero, però, trasformare in realtà.
I risultati, si sa, sono quelli che rinsaldano le panchine, tuttavia Moratti ieri sera ha parlato di una squadra "meglio messa in campo". E Gasp ha parlato di "prestazione importante dei suoi".
La squadra in effetti ha rischiato nettamente meno rispetto a Palermo. Il Trabzonspor, però, era venuto a Milano con l’intento di portare a casa uno 0-0: alla prima sortita, ha fatto centro.
I nerazzurri sono parsi spuntati in attacco: sono arrivate solo un paio di fiammate, con Zarate e Pazzini, ma in un panorama desolante di una squadra ferma e senza idee, con esterni che non spingono e nessun inserimento dei centrocampisti.
In questo senso, Wesley Sneijder ha ribadito di essere indispensabile. E’ l’unico, in questo momento, in grado di accendere la luce, anche se un piccolo problema alla tibia rischia di fargli saltare la sfida con la Roma.
Il ritorno di Forlan, magari liberato da compiti di copertura, potrebbe aggiungere qualcosa, anche se, in questo momento, gli attaccanti nerazzurri non sembrano attraversare un momento particolarmente positivo dal punto di vista realizzativo.
Se a tutto questo si aggiunge la lunga lista di infortunati che obbliga Gasp a insistere su Jonathan e Nagatomo e gli impedisce di far rifiatare i capitan Zanetti e Cambiasso, il panorama si fa ancor più cupo.
Non resta che aspettare domenica e vedere se ci scoppierà tempesta o tornerà un timido sole sulla testa di Gasperini.
Il patron nerazzurro Massimo Moratti ha allontanato l’ipotesi di esonero. "Non aspettatevi clamorose decisioni", ha detto il presidente dell’Inter, che, però, già da oggi, nel segreto delle stanze di Via Durini, potrebbe cominciare a riflettere sul nome del successore di Gasperini.
Il bivio decisivo sarà la sfida con la Roma di domenica. "Questa squadra si è ritrovata due giorni prima dell’inizio del campionato, ovviamente solo giocando possiamo inserire dei correttivi. Questa è una squadra che ha tanti attaccanti di qualità ma non sempre riesce a supportarli. Se giochiamo in un certo modo rischiamo troppo, in un altro fatichiamo di più a creare. Sta a me trovare la misura giusta. Sono cosciente del fatto che devo farlo in fretta e che la fiducia della società può essere a tempo", ha ammesso ieri Gasp.
E già si fanno i primi nomi: Delio Rossi e Claudio Ranieri.
Ipotesi per ora, che un’eventuale sconfitta con la Roma e un ipotetico ritardo di 6 punti dalla vetta potrebbero, però, trasformare in realtà.
I risultati, si sa, sono quelli che rinsaldano le panchine, tuttavia Moratti ieri sera ha parlato di una squadra "meglio messa in campo". E Gasp ha parlato di "prestazione importante dei suoi".
La squadra in effetti ha rischiato nettamente meno rispetto a Palermo. Il Trabzonspor, però, era venuto a Milano con l’intento di portare a casa uno 0-0: alla prima sortita, ha fatto centro.
I nerazzurri sono parsi spuntati in attacco: sono arrivate solo un paio di fiammate, con Zarate e Pazzini, ma in un panorama desolante di una squadra ferma e senza idee, con esterni che non spingono e nessun inserimento dei centrocampisti.
In questo senso, Wesley Sneijder ha ribadito di essere indispensabile. E’ l’unico, in questo momento, in grado di accendere la luce, anche se un piccolo problema alla tibia rischia di fargli saltare la sfida con la Roma.
Il ritorno di Forlan, magari liberato da compiti di copertura, potrebbe aggiungere qualcosa, anche se, in questo momento, gli attaccanti nerazzurri non sembrano attraversare un momento particolarmente positivo dal punto di vista realizzativo.
Se a tutto questo si aggiunge la lunga lista di infortunati che obbliga Gasp a insistere su Jonathan e Nagatomo e gli impedisce di far rifiatare i capitan Zanetti e Cambiasso, il panorama si fa ancor più cupo.
Non resta che aspettare domenica e vedere se ci scoppierà tempesta o tornerà un timido sole sulla testa di Gasperini.
Il patron nerazzurro Massimo Moratti ha allontanato l’ipotesi di esonero. "Non aspettatevi clamorose decisioni", ha detto il presidente dell’Inter, che, però, già da oggi, nel segreto delle stanze di Via Durini, potrebbe cominciare a riflettere sul nome del successore di Gasperini.
Il bivio decisivo sarà la sfida con la Roma di domenica. "Questa squadra si è ritrovata due giorni prima dell’inizio del campionato, ovviamente solo giocando possiamo inserire dei correttivi. Questa è una squadra che ha tanti attaccanti di qualità ma non sempre riesce a supportarli. Se giochiamo in un certo modo rischiamo troppo, in un altro fatichiamo di più a creare. Sta a me trovare la misura giusta. Sono cosciente del fatto che devo farlo in fretta e che la fiducia della società può essere a tempo", ha ammesso ieri Gasp.
E già si fanno i primi nomi: Delio Rossi e Claudio Ranieri.
Ipotesi per ora, che un’eventuale sconfitta con la Roma e un ipotetico ritardo di 6 punti dalla vetta potrebbero, però, trasformare in realtà.
I risultati, si sa, sono quelli che rinsaldano le panchine, tuttavia Moratti ieri sera ha parlato di una squadra "meglio messa in campo". E Gasp ha parlato di "prestazione importante dei suoi".
La squadra in effetti ha rischiato nettamente meno rispetto a Palermo. Il Trabzonspor, però, era venuto a Milano con l’intento di portare a casa uno 0-0: alla prima sortita, ha fatto centro.
I nerazzurri sono parsi spuntati in attacco: sono arrivate solo un paio di fiammate, con Zarate e Pazzini, ma in un panorama desolante di una squadra ferma e senza idee, con esterni che non spingono e nessun inserimento dei centrocampisti.
In questo senso, Wesley Sneijder ha ribadito di essere indispensabile. E’ l’unico, in questo momento, in grado di accendere la luce, anche se un piccolo problema alla tibia rischia di fargli saltare la sfida con la Roma.
Il ritorno di Forlan, magari liberato da compiti di copertura, potrebbe aggiungere qualcosa, anche se, in questo momento, gli attaccanti nerazzurri non sembrano attraversare un momento particolarmente positivo dal punto di vista realizzativo.
Se a tutto questo si aggiunge la lunga lista di infortunati che obbliga Gasp a insistere su Jonathan e Nagatomo e gli impedisce di far rifiatare i capitan Zanetti e Cambiasso, il panorama si fa ancor più cupo.
Non resta che aspettare domenica e vedere se ci scoppierà tempesta o tornerà un timido sole sulla testa di Gasperini.
Il patron nerazzurro Massimo Moratti ha allontanato l’ipotesi di esonero. "Non aspettatevi clamorose decisioni", ha detto il presidente dell’Inter, che, però, già da oggi, nel segreto delle stanze di Via Durini, potrebbe cominciare a riflettere sul nome del successore di Gasperini.
Il bivio decisivo sarà la sfida con la Roma di domenica. "Questa squadra si è ritrovata due giorni prima dell’inizio del campionato, ovviamente solo giocando possiamo inserire dei correttivi. Questa è una squadra che ha tanti attaccanti di qualità ma non sempre riesce a supportarli. Se giochiamo in un certo modo rischiamo troppo, in un altro fatichiamo di più a creare. Sta a me trovare la misura giusta. Sono cosciente del fatto che devo farlo in fretta e che la fiducia della società può essere a tempo", ha ammesso ieri Gasp.
E già si fanno i primi nomi: Delio Rossi e Claudio Ranieri.
Ipotesi per ora, che un’eventuale sconfitta con la Roma e un ipotetico ritardo di 6 punti dalla vetta potrebbero, però, trasformare in realtà.
I risultati, si sa, sono quelli che rinsaldano le panchine, tuttavia Moratti ieri sera ha parlato di una squadra "meglio messa in campo". E Gasp ha parlato di "prestazione importante dei suoi".
La squadra in effetti ha rischiato nettamente meno rispetto a Palermo. Il Trabzonspor, però, era venuto a Milano con l’intento di portare a casa uno 0-0: alla prima sortita, ha fatto centro.
I nerazzurri sono parsi spuntati in attacco: sono arrivate solo un paio di fiammate, con Zarate e Pazzini, ma in un panorama desolante di una squadra ferma e senza idee, con esterni che non spingono e nessun inserimento dei centrocampisti.
In questo senso, Wesley Sneijder ha ribadito di essere indispensabile. E’ l’unico, in questo momento, in grado di accendere la luce, anche se un piccolo problema alla tibia rischia di fargli saltare la sfida con la Roma.
Il ritorno di Forlan, magari liberato da compiti di copertura, potrebbe aggiungere qualcosa, anche se, in questo momento, gli attaccanti nerazzurri non sembrano attraversare un momento particolarmente positivo dal punto di vista realizzativo.
Se a tutto questo si aggiunge la lunga lista di infortunati che obbliga Gasp a insistere su Jonathan e Nagatomo e gli impedisce di far rifiatare i capitan Zanetti e Cambiasso, il panorama si fa ancor più cupo.
Non resta che aspettare domenica e vedere se ci scoppierà tempesta o tornerà un timido sole sulla testa di Gasperini.
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